Scritto da © taglioavvenuto - Mar, 15/03/2011 - 15:30
Della Politica
I.I
Noi, gli uomini, da sempre l’abbiamo fatta. È una dotazione genetica che abbiamo dentro. Da ancora prima di essere diventati uomini, di essere, come si dice inoltre, esseri sociali.
Se vogliamo intendere il termine come Gestione, Azione.
Il nostro primo Agire è verso il mondo inteso come l’insieme delle cose che ci circondano, con le quali abbiamo a che fare. Anche quelle che definiamo inanimate, a-movibili: sassi, materiali inorganici e via dicendo. Con l’Ambiente, insomma.
E’ una nozione empirica tanto comune, generale, da poter essere definita di buon senso, cioè che nessuno potrebbe ragionevolmente negare.
Quando possa esser nata, questa necessità, non so, ma so il perché. Essa è legata a quell’istinto primario di sopravvivenza di cui siamo equipaggiati e che ha accompagnato il nostro divenire fin da quando nascemmo, affinandosi con l’esperienza.
Credo, molto sinteticamente, che Darwin volesse dire questo quando parlava di vita e selezione evolutiva. Che la vita si sia potuta evolvere perché la stessa, rapportandosi con il circostante, si è trovata nell’esigenza di gestirlo.
Chi quella gara, quell’opportunità l’ha persa, ora non esiste più.
La gara l'ha persa anche per avvenimenti e fenomeni imponderabili, quindi senza alcuna colpa ad esso imputabile. Ma la Ragione, in noi sopravvissuti, ha almeno insegnato, o avrebbe dovuto insegnarci, a tenere conto che l'imponderabile lo è per definizione.
Per me l’Etica, la Morale sono passi successivi. Progressi evolutivi dell’essere diventati uomini, compiuti sulle fondamenta di una Ragione primaria..
Per quanto mi riguarda rimane fermo che, pur con tutte le specificazioni avvenute nel frattempo fino ad oggi, anche l'attuale concetto di Politica non possa prescindere da quella sua prima fondazione.
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