Scritto da © davedomus - Gio, 24/12/2015 - 10:41
Nell'augurarvi un sereno Natale dei vecchi versi
che mi portano a delle feste e a un vivere semplice ormai lontano..
Villa Nunzia.
Con quel albero di stelle di natale
e il giardino che guardava la collina.
Le vecchie finestre di legno
Con quel albero di stelle di natale
e il giardino che guardava la collina.
Le vecchie finestre di legno
la vernice scrostata.
Era mia la vita
ai venti alla pioggia al sole.
Era mia la vita
ai venti alla pioggia al sole.
Villa Nunzia.
Il cespuglio di rose selvagge.
e nell'erba ormai alta
vecchi oggetti e sedie abbandonate.
Vicino un pozzo, l'aia e le galline.
I gatti a rubar la pasta dai nostri piatti.
E la guerra dei bimbi, gli agguati felici.
Villa Nunzia.
Stanze vuote e silenzio ormai disteso
sul vecchio tavolo di legno.
Il lampadario dai pendagli di vetro
tingeva i muri di riflessi luccicanti.
Villa Nunzia
I racconti della sera, i lumi, i moscerini.
e le cicale compagne nella notte.
La vecchia
alla morte apparecchiava il desco
e ancora la sento dirmi quella frase:
Campamu finu a quannu c’é ogghiu 'nta lumaredda...
e le cicale compagne nella notte.
La vecchia
alla morte apparecchiava il desco
e ancora la sento dirmi quella frase:
Campamu finu a quannu c’é ogghiu 'nta lumaredda...
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