Scritto da © Maria34 - Mer, 25/08/2010 - 21:52
A due dita
dal cuore, in una valle umida:
il mio centro.
Onde d’affanno
Rarefatto
sottili spasimi
Lenti:
il mio centro.
Di qui sorrisi e lacrime,
dilanianti dolori,
incanto di un aprile,
il mio entrare nel mondo,
non ritrovarmi più,
sentirmi su un abisso,
afferrare la gioia,
e riafferrare ancora
il mio centro.
Il palpito sereno
Proprio lì
Sopra il cuore,
che si muove leggero
col respiro di un uomo.
D’ogni uomo e animale,
di mari e praterie,
di nubi e cinguettii:
il mio centro.
Sacralità e mistero,
l’anima chiara,
dove Dio sta,
paziente,
ad attendere un grazie.
Danila Corlando
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