Sulla torre di guardia
la vedetta osserva.
Amleto vede lo spettro del padre.
Mosè
la terra promessa.
Ed io, dispiace dirlo
la mia ombra invecchiare.
Accadde una sera di fine estate
dopo giorni di sole
con nel mezzo
trambusti di temporale
che proprio in quella sera d'ultimo sole
percorrendo come sempre
la salita verso casa
improvvisamente
(quasi dal nulla)
vidi gli anni volare.
Capitò che girassi
(quasi per caso sollecitato come
da una presenza sgradita)
fulmineo il capo
(distratto da lieve disarmonia)
e con la coda dell'occhio
la sorprendessi
(impreparata e distratta)
là dove stava, come al solito
appesa ai miei tacchi.
Dal dondolio del suo intercedere
riconobbi
il tempo passato
e come in un lampo estivo
(io che pensavo, la mia vita, mai
sarebbe, giunta al tramonto)
intuendo l'impercettibile suo ritardo
ad un mio gesto voluto,
dovetti accettare
che tutto ciò ch'era stato
difficilmente avrebbe avuto,
ulteriore seguito.
Quasi si scusò lei
al fermarsi lì dell'ultimo autobus.
Quasi di profilo ugualmente sorrise
(che mai doma faceva l'occhiolino)
così distante da quando
il sole del mattino l'allungava
appesa alle punte
o il mezzogiorno
ritta la vedevi appena nascosta
sotto al peso del mio corpo.
Mi rassegnai.
Guardai il terreno intorno
e amaramente pensai,
ci son volte che tutti
desiderano ciò che hai
e volte che
quel che hai
non puoi darlo via...
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