Scritto da © Livia - Ven, 27/04/2012 - 18:10
Sono uscita
pensavo sarei tornata
ma…
da qualche parte
dove corre a gambe lunghe la statale
oltre i campi arati della mia terra
dove corre a gambe lunghe la statale
oltre i campi arati della mia terra
se torna la primavera
saprò delle spighe verdi dell'orzo
piegarsi ancora, ridendo al vento.
piegarsi ancora, ridendo al vento.
Non c’è tempo in cui non si
mastica un disincanto
o parallela una cristallina leggerezza.
Vita, morte, poesia
arruffate intensamente
nodi importanti che non potrei slegare.
Cammini adesso senza mèta
tenendo fra i denti
un silenzio colmo, dolce
un universo stipato di mille viaggi
e guardi immobile oltre la ferrovia
ciò che passa e ciò che è passato,
quel punto lontano,
un istmo stretto di malinconia.
Ti siedi e chiudi gli occhi alla sera
come fanno quelli che non vogliono svegliarsi.
Intorno una quiete ferita
racchiusa nelle mani.
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