Scritto da © Manuela Verbasi - Sab, 27/03/2010 - 13:34
Sono i cavalli della giostra a lucidare il legno scolorito, consumato sulla sella. Un cielo chewing-gum, e noi dentro i vuoti nelle nostre maschere, sotto un tendone blu di stelle e pianeti, distanti, mai rassegnati all'ultimo spettacolo. Com'è che ridiamo per finta, e ci cola il salato degli occhi sul collo? Che fine hanno fatto i patti stretti in petto, puntellati di violette? In una primavera che ha il terrore di un addio, lo stesso freddo nella spina dorsale. Raccogliamo le forze nei soprabiti leggeri e coloriamo le unghie di ogni smalto che c'è da inventare. Lasciati i nasi finti sulle tavole, una soffiata di lucciole ci prenda in pieno e ci scuota, appena prima che s'accenda il sorriso nuovo. Ancora vita, e voglia di giocare.
A Sara, ispirata alla sua poesia di oggi
Manuela
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