Scritto da © Manuela Verbasi - Gio, 06/05/2010 - 16:57
Parlarci per ore, fra battute ed altro, produrre un numero esponenziale di parole che legate divengono considerazioni, motivi per riflessioni da portarci in tasca per almeno due giorni, sviscerarne i doppisensi, crearne quando non ve ne sono...
un gran lavoro se vogliamo, a cui non opponiamo resistenza.
Concatenandosi i pensieri di uno e dell'altra producono altri pensieri, infinite possibilità di ragionamento. Inserendosi nella mente, questi ci costringono ad affrontare prima di tutto noi stessi, le nostre fobie, i nostri blocchi ben nascosti, le cose che preferiremmo accantonare o che da soli non vediamo, riprese e portate in superficie, quindi neutralizzate, o, fatte fiorire se sono germogli. Ramificazioni, come quando un sasso buca il parabrezza.
Capire noi rivedendoci in un altro essere umano (la specifica è d'uopo), apparentemente diverso eppure così affine, scoprirsi nelle analisi di sensibilità ricevute e rese, fa salire di un gradino se si è in un percorso paragonabile ad una scala.
un gran lavoro se vogliamo, a cui non opponiamo resistenza.
Concatenandosi i pensieri di uno e dell'altra producono altri pensieri, infinite possibilità di ragionamento. Inserendosi nella mente, questi ci costringono ad affrontare prima di tutto noi stessi, le nostre fobie, i nostri blocchi ben nascosti, le cose che preferiremmo accantonare o che da soli non vediamo, riprese e portate in superficie, quindi neutralizzate, o, fatte fiorire se sono germogli. Ramificazioni, come quando un sasso buca il parabrezza.
Capire noi rivedendoci in un altro essere umano (la specifica è d'uopo), apparentemente diverso eppure così affine, scoprirsi nelle analisi di sensibilità ricevute e rese, fa salire di un gradino se si è in un percorso paragonabile ad una scala.
Manuela
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