corretto al cognac 2 | Poesia | giuseppe pittà | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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corretto al cognac 2

 
portò le labbra all’altezza di quel malinconico cuore
e,
strillando, fece un salto indietro, nel convincimento di un anticipo troppo anticipato
 
ho il passo di chagall
nel cuore ampio delle dimenticanze
mentre
accetto un sempreverde in regalo
da
sfarfallare nelle serate delle foschie
di quando giriamo a vuoto
nella sala
di luci e profumi e
sogni realizzati
tu di abito lungo
                        nero più del demonio
con il diamante a noce traballar tra i seni
io di pesante leggerezza di champagne
                        annata sconosciuta o già da scordare
 
ed ho voglia
                        grande come il vento
                        soffice come sabbia di fiume
                        buona come goccia di miele di lei
dei scolpire su di te quei seni che pungono
                        tanto
                        troppo
quando si riempiono d’identità di scorpione
 
ed ho sete
                        spessa come la cascata del dolore
                        fragile come la trasparenza del sentire
                        potente come il suono del tuono
negli abbracci a strozzarmi nel tuo penultimo delirio
a donarmi ogni istante di fremito
nel canto senza respiro di questa
momentanea
piccola semplice morte
 
ed ho fame
                        rapida come le boccate del mio desiderio
                        percepibile come una spada che taglia il tempo
                        urgente come la rivolta contro la severità
 
ed ora
                        è tempo di fruscii e stoffe da lacerare
                        soluzioni di sudore e fuoco che scioglie
                        camere da saturare dell’odore pregno dell’amore
 
ora
che
sono e sarò com’ero
nello strizzare l’occhio alle dimenticanze
sento d’esserci già stato
in questo giro
e
spezzo l’aria dell’alba
tradendomi con un tramonto da sigaretta
 
ora
                        mi vesto d’arte
e
                        con lo stesso slancio di chagall
provo il volo
giocandomi senza rimpianto alcuno
 
l’intera collezione
del genio del mio hitchock
che
tutto aveva già compreso
come
comprende ancora
                        …
 
 
 

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