Scritto da © Franco Pucci - Mar, 24/05/2011 - 19:10
Respiro in questa afosa controra
bruciata, morsa da un sole assassino
galleggio inerte in un tempo sospeso
tra l’alito del cielo e il rutto del suolo.
Perfora inattesa il silenzio assonnato
una coinvolgente melodia tzigana,
poche note venute da chissà dove
si insinuano fagocitando il mio respiro.
Mentre cerco un disperato appiglio
ai miei pensieri che si inseguono bolsi,
respiro al ritmo di una gipsy dance,
e lego il cuore alle chiavi di un violino.
[galleggio immemore nel tempo sospeso
di questa afosa controra zingara]
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