Scritto da © ferdigiordano - Gio, 23/09/2010 - 16:07
risiedono ipotesi nelle fronti sollevate
che formulano l’oscuro delle altezze
ma ancora nessuno cresce all’unisono
alzate le stelle
divaricato il cielo, fottuto l’universo intero
prima che si accavallino i sonni
molto prima che disarcioni la sera
il primo angolo della notte umana.
Folle, la tenebra accarezza il suo giglio nero.
Nero è delle cose come in una semplice corsa
sarà il tuttuno della roccia nera
nella nera acqua della pianura
è la notte vittoriosa
che ammansisce i balconi
ma di diverso clamore posso vedere
il chiarore dell’anima
quando nei porti di vetro cerco
il mio fragile straniero
il suo sangue non dorme mai
mi veglia la vena.
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