Scritto da © ComPensAzione - Mar, 08/04/2014 - 21:11
Aveva bagnato di lacrime le bende mentre fasciava il corpo, ultimo gesto d'amore verso il fratello. L'avevano fatto in silenzio, lei e la sorella, trattenendo i singhiozzi e a capo chino per non incrociare gli sguardi. In cuore serbava il disappunto dell'invito non raccolto, ma taceva per non infierire sul dolore della sorella che ci aveva creduto fino all'ultimo sospiro. L'odore delle erbe aromatiche e degli unguenti l'accompagnò durante la processione; le pareva quasi d'essere immersa in un liquido, avvolta in qualcosa perché le giungevano attutiti i rumori dei passi, i lamenti e le preghiere, guardava innanzi il barcollare lento della lettiga poggiata sulle spalle; la bocca si riempiva di saliva, un malessere forte le stringeva il ventre. La sorella le si poggiava contro ad ogni passo, sentiva la sua fragilità nel braccio magro poggiato sul suo e in quel camminare china, quasi le mancasse la forza di guardare per un'ultima volta quello che era stato il fratello. Quando tutto fu compiuto e anche la pietra rotolò a coprire la morte, tornò con il peso della sorella sul fianco, due figure scure dondolanti di dolore. Passarono lenti i giorni, colmati dallo strazio della mancanza, il vuoto della casa e lo stringersi in abbracci bagnati, poi l'annuncio che Lui era alle porte. Corse, Marta, all'incontro: mentre correva correvano anche i pensieri colmi di rabbia, aveva aperto loro la porta dopo averli trattenuti per troppo, le sembrava, e quando gli giunse di fronte, affannata, riuscì a dare loro voce - Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! - Parlò, Lui, di vita e resurrezione, di un disegno cui il suo dolore faceva parte. Erano parole che le scorrevano addosso, parole che non capiva ma a cui si aggrappava per lenire quel rancore che sentiva nel cuore. - Credi?- le chiese guardandola serio. - Io credo - rispose chinando lo sguardo. Tornò poi a chiamare la sorella : Maria la guardò e suoi occhi gonfi di pianto s'illuminarono. Corsero insieme, come facevano da bambine per gioco, e alla curiosità di quella corsa si affiancarono gli altri. Anche lei gli disse la stessa frase - Se tu fossi stato qui... - ma non era un rabbioso rimprovero, era la dolcezza malinconica di un rimorso. E lui pianse, con loro e per loro, e fu un pianto comune, liberatorio, il turbamento di un affetto perduto da ritrovare insieme - Dove l'avete posto? - Andarono al sepolcro e Lui ordinò di levare la pietra. Si guardarono tutti l'un l'altro, un silenzioso imbarazzo - Già manda cattivo odore.- sussurrò Maria. Lui insistette e fu fatto, a fatica la pietra rotolò stridendo. Lui alzò gli occhi al cielo mormorando qualcosa e poi gridò - Lazzaro, vieni fuori !- Marta scivolò lo sguardo da Maria, a Lui, al sepolcro aperto, il tempo pareva si fosse fermato, i respiri sospesi, gli occhi in attesa... - Io credo, io credo- ripeteva lei nella sua mente, una nenia in crescendo. Si udì uno strascichìo - Io credo, io credo - iniziò a sussurrare. Il suono si fece più forte - Io credo, io credo - la voce si faceva via via più distinta. E Lazzaro apparve...
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