Scritto da © ComPensAzione - Mar, 27/01/2015 - 22:02
Non faccio il riassunto della prima parte perché era così breve che farei prima a riscriverla (se interessa, andate a cercarvela) .
Dopo aver controllato il mezzo, caricato ognuno il suo bagaglio (essendo predominante la percentuale di donne questa operazione durò più a lungo del previsto), il gruppo finalmente si preparò a salire sul pullman, e qui ci fu un momento di attrito per l'ambito posto anteriore: ci fu chi lo pretendeva per l'età più avanzata, chi dichiarava essere soggetto al mal d'auto, chi voleva avere lo spazio per allungare comodamente le gambe, insomma, alla fine, per non turbare ulteriormente gli animi, si lasciò la poltrona al vecchietto di turno, che gongolando per la battaglia vinta, ci si piazzò subito accogliendo con un sorriso da safiro ogni altro componente. Quando tutti ebbero preso posto, l'autista si girò chiedendo istruzioni.
Ci fu uno scorrere di sguardi imbarazzati, ma il vecchietto diede ordine di partire (-intanto vada che ci pensiamo in corso d'opera-) .
In corso d'opera ? Altro scambio di sguardi... fu forse in quel momento che nacquero dei dubbi sul percorso intrapreso ?
...
continua
(eeeeh, lo so, nemmeno qui si usano i fazzoletti di carta, abbiate fede, vi assicuro che è una storia tristissima che più triste non si può))
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