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Cucina d'affetto

La birra versata a filo nella ciotola, la forchetta ruotava amalgamandola alla farina in un composto spumoso - Sai nonna - gli occhi attenti all'operazione - comincio ad aver voglia di cucinare - le foglie di salvia erano allineate ad asciugarsi - L'altro giorno ho preparato la pasta burro e salvia, mi è venuta voglia sentendone il profumo - - E' così, tesoro, che si muove l'istinto: trova ispirazione dalle sensazioni - Mentre la pastella riposava in frigo, le donne si muovevano all'unisono, l'una tagliava la carne freddata in fette sottili, l'altra le riponeva con cura nel piatto ricoprendole poi di salsa tonnata, poi fu il turno delle patate novelle, già lessate e ancora tiepide, i coltelli passavano sfilando la buccia sottile - Ma cosa mi faranno fare negli stage ?- - Probabilmente quello che stai facendo ora : sbucciare patate. Dovrai avere pazienza, tesoro, non si può iniziare subito dai fornelli. - L'insalatiera di ceramica si riempiva piano di pallide patate nude, nella padella sfrigolavano le fettine sottili di pancetta, torcendosi nel grasso sciolto dal calore. - Vedi, devono essere croccanti - vennero poi adagiate su carta assorbente, sbriciolate  tra le dita e versati i frammenti sulle patate tagliate - Attenta con il sale, la pancetta è già salata di suo -  In un padellino, a fuoco basso, si scioglieva il burro spumando. Le foglie più piccole di salvia, triturate a coltello, finirono nel burro, il tutto versato poi sulle patate. Mentre l'olio per friggere si scaldava prepararono il melone, tagliato a spicchi sottili e messi a raggera sul grande piatto rotondo - E il dessert è pronto, che dici, proviamo l'abbinamento con la robiola ? - - No, nonna, lascialo così. -
- Prendi la pastella, tesoro, che è ora, l'olio è caldo.- Le altre foglie, annegate di pastella, si gonfiarono dorandosi nell'olio. 
Al suonare del campanello che avvisava l'arrivo degli ospiti tutto era pronto, si scambiarono uno sguardo e un sorriso - Ottimo lavoro, tesoro. -
 

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