Difficoltà irrisorie di un tempo che è stato.
Uno sguardo, smarrito come chi di speranza non ha.
Come chi si è rassegnato al suo destino avverso.
Come un animale circondato, smarrito e braccato ma si immagina ancora un futuro roseo.
Come una nuova vecchia speranza sempre così lontana, così assurda, così malvagia.
Speranze infide a tal punto da strapparti dalla vita, così irreali da sembrare vere, così semplici da sembrare impossibili.
Come la follia che si annida negli angoli oscuri del cervello che distorce la realtà.
Come un caleidoscopio infrange la vita in migliaia di sguardi in un viaggio lungo un occhio.
Un occhio che brillava, un occhio che osservava, un occhio aggressivo che incuteva terrore, un occhio che ne accompagnava un altro, un occhio che divenne opaco.
Un occhio che ora rimarrà per sempre chiuso e con lui tutte le vane speranze.
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