il malinconico lamento dell'imposta
che il vento sbatteva contro il muro
e si perdeva nel mare.
E quell'ultimo tuo cenno del viso
così quieto e sereno, mi fugge
dietro al fumo del motore sulla strada
all'ombra di quell'insegna di benzina.
Ma non sarebbe per me una sorpresa oggi
vederti seduto sul quel gradino
mentre scendo le scale che dalla strada
portano al borgo.
I riflessi della luna sull'acqua sono chiari
ma nessuna luce più giunge dal borgo
mentre ancora in fondo al sentiero, là sul mare
le lampare aspettano gli amanti come lucciole d'estate
a Portofino.
Guardo le onde andare, venire e andare
vedo i ricordi fermi nel tempo...
Ho ancora negli occhi la barca sospinta dal vento
ma l'ho persa ormai
e il tempo, l'è passato accanto.
Resta il tuo sorriso ritratto sul muro
i tuoi vestiti appesi in solaio.
Restano lettere sovrapposte nel cassetto
e fotografie.
Rimane purtroppo... anche il silenzio.
Ho dimenticato la tua voce
in qualche anfratto misterioso
della mente...
Ma quel pomeriggio al porto, eravamo noi.
Tu sorridevi e così si passava il tempo
ed io così ti ricordo.
Da li per me tu andavi via per mare
mentre veniva sera.
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