Scritto da © matris - Mer, 26/10/2011 - 19:55
Donerai domani
al posto d'un alloro
un vestito a brandelli
allora sarai grato alle lucertole
d'inebriarti di sole raccolto.
Il generale umano e schivo
ammutoliva pesantemente
alle pareti d'un ritratto duro
un sorriso di demone capriccioso.
Nelle mani il silenzioso fruscio
una seta nera cadetta.
S'immolavano flosci e stantii gli umidi canovacci
depressi e proni sul pavè insanguinato
i manganelli roteano veementi vortici
e schizzava il sangue rovinoso
nelle cervella friggono le urla strazianti
nei cuori il tumulto, l'ardore.
Disadorni relitti
al cielo scuro fanno breccia
perdurano ringhiando nei moti
dove oscuri guerrieri marciano
in falangi disperate scandiscono
ora della pace, solo il ricordo,
e nella piazza il vuoto sudario
d'un esangue destino cresce.
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