Scritto da © Carlo Gabbi - Sab, 17/02/2018 - 08:01
LONTANO / FARAWAY
Dedicata a una amica
Faraway
No, the air
Wasn’t intended in this way
On those frightening heavy days.
In the faraway
Crystal flowers shined,
Deceived, velveted stars
In smiling looks
Appearing more real than real.
Faraway (but how faraway?)
Thunders rolled
Mixed to Cherubim’s harmonies
of incredible promises.
Sometime a breath
Of pure fresh/
Air
As sea-breeze in fierce stillness
Of a Summer night/
Reached me.
LONTANO
No
non così era l’aria,
non così era l’aria,
in quei giorni
non così greve di paure
lontano brillavano
fiori di cristallo
stelle di vellutati inganni
sguardi sorrisi
più veri del vero
lontano (quanto lontano?)
tuoni rotolavano
misti ad armonie di cherubini
a promesse ammalianti.
Un soffio talora
di quell’aria
/fresca
come brezza di mare
come brezza di mare
nell’immobilità
rovente
rovente
d’una notte estiva/
mi raggiunge.
Ancora.
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