Scritto da © Vanessa Solimando - Gio, 21/01/2010 - 18:53
Perfino l'inaccettabile ho digerito
e dopo, stanca, a lungo ho dormito.
Tornate le forze ho preteso d'amare
e divorare le attese m'ha sfamata.
Sempre ho saputo il mio nome
eppure la fierezza ha tardato,
l'ho accolta in casa da ospite
oramai è padrona.
Continui rovesci oltre le ciglia,
i miei giorni li ho chiamati
calzini mal riposti, spaiati.
Quando il calore m'abbandona
scappo dove non occorrono parole
e neanche una messa in piega.
Da me bastano una coperta
una morbida seduta di note
e una buona sospensione di pensiero.
e dopo, stanca, a lungo ho dormito.
Tornate le forze ho preteso d'amare
e divorare le attese m'ha sfamata.
Sempre ho saputo il mio nome
eppure la fierezza ha tardato,
l'ho accolta in casa da ospite
oramai è padrona.
Continui rovesci oltre le ciglia,
i miei giorni li ho chiamati
calzini mal riposti, spaiati.
Quando il calore m'abbandona
scappo dove non occorrono parole
e neanche una messa in piega.
Da me bastano una coperta
una morbida seduta di note
e una buona sospensione di pensiero.
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