Danzarti dentro l'energia del sabba
insisterla
e in psicosi andare
di festoni acanti e vini resinati
guardare a schiere e folate
di nomadi stregoni
bere folaghe e stormi di memorie
orrori e mareggiate, avvinti
a scalmi senza rotta e senza chiese
ti ho chiesta alle porte del valhalla
dove il ruggito degli dei imbeve villaggi
cui presiede la paura
eravamo plebi di sciagura
e legioni combattenti in faccia ai behemot
e paludi di calura
eravamo niente
e al guadagno di vergini celtiche
da vendere ai suk dell'equatore
scialacquavamo blasfemia
e foia pagana
a caccia di avorio ed oro ambrato
meravigliavamo alle porte di timbuctu
piene
di lordure e di geni delle oasi
era un perdere senza frescura
la morte attraversare per uscirne
saturi di favole e di ipnotici sussulti
a dionisiaca rumba
e scura.
- Blog di Ezio Falcomer
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