Scritto da © Bruno Amore - Sab, 31/08/2013 - 07:20
Sono un punto nel quadro, nel paesaggio
come un cipresso solitario su un rilievo
perdo colore quando qualcuno di passaggio
ardisce, si fà più d'appresso, per vedere.
E mi ritrovo sempre lì a due passi
dalle tante miserie che graffiano la vita
che è sempre circondata dai tanti sassi
a consumar le scarpe pur nei dì di festa
non sfuggiresti neppur fossi podista.
Migrano via gli uccelli con fatica
come fanno sin dall'epoca glaciale
fuggono l'inverno che impietoso arriva
girando lo scirocco a maestrale.
Non c'è speranza senza penitenza
pagherò anch'io per il viaggio ch'ho da fare
certo avrò sete e berrò tutta l'esperienza
ché dei cammelli non ho la resistenza
e troverò la tranquillità dell'altro mare.
Sono un punto nel quadro, nel paesaggio
come un cipresso solitario su un rilievo
perdo colore quando qualcuno di passaggio
ardisce, si fà più d'appresso, per vedere.
E mi ritrovo sempre lì a due passi
dalle tante miserie che graffiano la vita
che è sempre circondata dai tanti sassi
a consumar le scarpe pur nei dì di festa
non sfuggiresti neppur fossi podista.
Migrano via gli uccelli con fatica
come fanno sin dall'epoca glaciale
fuggono l'inverno che impietoso arriva
girando lo scirocco a maestrale.
Non c'è speranza senza penitenza
pagherò anch'io per il viaggio ch'ho da fare
certo avrò sete e berrò tutta l'esperienza
ché dei cammelli non ho la resistenza
e troverò la tranquillità dell'altro mare.
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