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Scritto da © Bruno Amore - Sab, 30/08/2014 - 11:48
Sempre lo faccio. Apro distrattamente
la vecchia scatola di latta dei biscotti
dentro poche cose da una vita, una lente
una conchiglia, un osso di seppia
un temperino, un paio di denti rotti.
E d'incanto due occhi verdi chiari
messi in cornice da capelli neri
in capo ad un vestito azzurro
salgono per venirmi in mente, che
ormai solo blandamente accarezzavo.
Questi mi parlano da un viso dolce
un poco mesto, ma non rassegnato
coi i segni della vita che ha passato
un frutto maturo che il cor mi molce.
Ed è tutto un rincorrer di pensieri
una voglia struggente di tornare
a quei momenti a quei dolci sentieri
a quella emozione forte che provai.
M'ha sorriso appena ma era quello
di quando ci lasciammo lì sulla panchina
una tristezza in due per quel disegno
che non sarebbe diventato un acquerello.
Adesso ho più pennelli e colori nuovi
sul cavalletto un'altra tela per la vita
ho fatto tanti primi schizzi a matita
di lei bella, col labbro che le trema
un cielo sarà di seta azzurra, che rinnova.
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