Scritto da © Bruno Amore - Mar, 02/07/2013 - 11:44
- Tre pacchetti di Camel, prego e...
- Lei dice, voi dite, che succede ogni nove mesi, il ventottesimo giorno, vero?
- Senza meno, sempre e non lo vede chi non lo può vedere.
Risposta enigmatica, specialmente proferita con tanta determinazione.
Poteva essere una psicosi, quella del periodo, così inevitabilmente legato a quello della gravidanza/fertilità umana ma quelli che ne parlavano, lo confermavano.
Si appostò nel luogo indicato come più idoneo, conquistato per tempo, con un'attrezzatura di tutto rispetto: vari enormi obbiettivi a infrarossi, esposimetri e altro. La luna era all'ultimo quarto, il masso che emergeva dall'acqua del lago, luccicava; intorno un silenzio inquietante. Teneva l'occhio fisso sull'obbiettivo, riposandolo brevemente di tanto in tanto. L'acqua fu smossa: uno sciabordio leggerissimo, come solcata dalla pinna di un pesce o dal nuoto di un uccello acquatico. Puntò la macchina, dette un'occhiata, e...click click click su una figurina femminile, capelli lunghissimi bagnati appiccicati al corpo. Si solleva e va a sedersi sul masso, guardando verso il largo. L'acqua gocciolando dal corpo tintinna, accompagna un nuovo sciabordio che attira l'attenzione del fotografo. Una figura maschile si erge dal pelo dell'acqua e senz'altro va ad accomodarsi sul masso accanto alla fanciulla. Si abbracciano, lei apre le braccia, le cosce e lui la copre col suo corpo. Non un suono, un sussurro, si avvinghiano, si prendono. All'improvviso uno sciabordio potente, come uno scroscio. Qualcosa di pesante, come un grosso animale, doveva galoppare nell'acqua bassa verso il masso, dalla riva. Invece una figura umana, enorme, che brandisce un forcone, corre decisamente verso i due abbracciati. Il giovane si ritrae e sparisce tra i flutti, lei abbandonata, rimane immobile, subisce l'attacco. Il tridente si pianta in mezzo al petto, senza spargere sangue. Non un lamento, un gemito e...tutto scompare.
E' la storia di Berenice, il paggio Lieto e suo marito Lupo Guelfo, nel lago della Duchessa.
E neppure un fotogramma impressionato.
- Lei dice, voi dite, che succede ogni nove mesi, il ventottesimo giorno, vero?
- Senza meno, sempre e non lo vede chi non lo può vedere.
Risposta enigmatica, specialmente proferita con tanta determinazione.
Poteva essere una psicosi, quella del periodo, così inevitabilmente legato a quello della gravidanza/fertilità umana ma quelli che ne parlavano, lo confermavano.
Si appostò nel luogo indicato come più idoneo, conquistato per tempo, con un'attrezzatura di tutto rispetto: vari enormi obbiettivi a infrarossi, esposimetri e altro. La luna era all'ultimo quarto, il masso che emergeva dall'acqua del lago, luccicava; intorno un silenzio inquietante. Teneva l'occhio fisso sull'obbiettivo, riposandolo brevemente di tanto in tanto. L'acqua fu smossa: uno sciabordio leggerissimo, come solcata dalla pinna di un pesce o dal nuoto di un uccello acquatico. Puntò la macchina, dette un'occhiata, e...click click click su una figurina femminile, capelli lunghissimi bagnati appiccicati al corpo. Si solleva e va a sedersi sul masso, guardando verso il largo. L'acqua gocciolando dal corpo tintinna, accompagna un nuovo sciabordio che attira l'attenzione del fotografo. Una figura maschile si erge dal pelo dell'acqua e senz'altro va ad accomodarsi sul masso accanto alla fanciulla. Si abbracciano, lei apre le braccia, le cosce e lui la copre col suo corpo. Non un suono, un sussurro, si avvinghiano, si prendono. All'improvviso uno sciabordio potente, come uno scroscio. Qualcosa di pesante, come un grosso animale, doveva galoppare nell'acqua bassa verso il masso, dalla riva. Invece una figura umana, enorme, che brandisce un forcone, corre decisamente verso i due abbracciati. Il giovane si ritrae e sparisce tra i flutti, lei abbandonata, rimane immobile, subisce l'attacco. Il tridente si pianta in mezzo al petto, senza spargere sangue. Non un lamento, un gemito e...tutto scompare.
E' la storia di Berenice, il paggio Lieto e suo marito Lupo Guelfo, nel lago della Duchessa.
E neppure un fotogramma impressionato.
»
- Blog di Bruno Amore
- 761 letture