Scritto da © Bruno Amore - Sab, 01/12/2012 - 12:34
È come dover ricominciare
a raccontare storie tetre di lutti
di fame, di malanni, di tormenti
di quando le navi affondarono nei flutti
issando vele nere sopra i bastimenti.
Ora son stabilimenti neri di veleni
che fumigano l'aria nei polmoni
bruciano il colore degli arcobaleni
scacciano la vita oltre i suoi bastioni.
Langue la natura tutta, d'intorno
l'acido coi grumi della terra si combina
polveri al color bianco d'altoforno
han rubato la salute a una bambina.
Chi spezzerà l'assedio dell'ingordo
che strangola la città con i suoi doni?
Tutti sulla sua barca fa salire a bordo
ora ha passato il segno, niente perdoni.
È come dover ricominciare
a raccontare storie tetre di lutti
di fame, di malanni, di tormenti
di quando le navi affondarono nei flutti
issando vele nere sopra i bastimenti.
Ora son stabilimenti neri di veleni
che fumigano l'aria nei polmoni
bruciano il colore degli arcobaleni
scacciano la vita oltre i suoi bastioni.
Langue la natura tutta, d'intorno
l'acido coi grumi della terra si combina
polveri al color bianco d'altoforno
han rubato la salute a una bambina.
Chi spezzerà l'assedio dell'ingordo
che strangola la città con i suoi doni?
Tutti sulla sua barca fa salire a bordo
ora ha passato il segno, niente perdoni.
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