Scritto da © Bruno Amore - Lun, 10/08/2015 - 06:39
Sta qui, nonostante la calura
tranquilla serena compagnia
non perché sia particolarmente brava
c'è un tacito legame, non può andare via.
Aleggia leggera, come fosse
una sottoveste fine su chi l'indossa
si struscia lieve addosso, quando s'appressa
quando leggi, scrivi o fissi il vuoto
o i ghirigori d'una vecchia tavola di quercia.
Incorporea ninfa quando scende dentro
a rovistare radici con improntitudine
poi ti siede sulle ginocchia aguzze
indica nel firmamento d'ogni latitudine
la stella più bella, la più luccicante.
Solo il fato la chiama Solitudine
ha sentori di rosolio, questa beatitudine
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