Scritto da © Bruno Amore - Lun, 21/11/2016 - 07:34
avessi un'Africa anch'io
da immaginare mia
per goderne il ricordo dei grandi spazi
d'infiniti verdi brulicanti di viventi
dove ogni fibra si tende nello spasmo
d'una battaglia che la tenga viva.
ma non ho che una piatta savana
una spiaggia calcinata senza ombre
con ciottoli d'inciampo ogni dove
a rendere difficoltoso ogni cammino.
mi seguono indistinte vaghe orme
che mai saranno traccia per alcuno
quando volesse sapere come vissi
e dove abbia mai poggiato il capo.
ma pare certo un segno che m'assilla
essere inadeguato a questa vita
sopporto controvoglia ogni gravame
mi ripiego e nascondo ogni entusiasmo
così mi lascio cadere nello stagno
nell'acque chete sotto un cielo chiaro
quasi un qualche lavacro m'abbisogni.
da immaginare mia
per goderne il ricordo dei grandi spazi
d'infiniti verdi brulicanti di viventi
dove ogni fibra si tende nello spasmo
d'una battaglia che la tenga viva.
ma non ho che una piatta savana
una spiaggia calcinata senza ombre
con ciottoli d'inciampo ogni dove
a rendere difficoltoso ogni cammino.
mi seguono indistinte vaghe orme
che mai saranno traccia per alcuno
quando volesse sapere come vissi
e dove abbia mai poggiato il capo.
ma pare certo un segno che m'assilla
essere inadeguato a questa vita
sopporto controvoglia ogni gravame
mi ripiego e nascondo ogni entusiasmo
così mi lascio cadere nello stagno
nell'acque chete sotto un cielo chiaro
quasi un qualche lavacro m'abbisogni.
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