Scritto da © Bruno Amore - Gio, 20/03/2014 - 08:09
“...chè il desiderio in me finii”
Sporgersi dal silenzio
una volta e poi andare, come Ulisse
e non voler tornare
nel recinto del consueto
che t'aspetta
entro quelle mura
che patisti tanto a costruire.
Gridare forte un muto “aita”
nell'immenso che ti sta d'intorno
far vela a ingordamente prendere
tutto quel che pasce cuore e mente
lasciando poco o niente per trovarsi
sinché il desiderio in te non sia finito.
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