Scritto da © Bruno Amore - Gio, 14/08/2014 - 07:21
Sarei rimasto lì sempre all'infinito
aspettando l'autobus a quella fermata
sotto la pioggia che tamburellava
il tetto giallo della pensilina.
Stretto a lei dallo stesso trench
tipo detective con la mantellina
abbottonato attorno alle sue spalle
impacchettati come manichini.
Abbandonata a me che la serravo
morbida stretta e senza fare un fiato
lei sorrideva zitta non faceva motto
mi riempiva di baci con lo schiocco.
Ma le sue mani, oh sì quelle sue mani
e quel muoversi volutamente lento
accelerava il cuore da farci ansimare
c'impazziva, complici i sorrisi della gente.
Ora vorrei fosse per caso, capitare lì alla 36
della Linea Blu per Via della Stazione
ma poi m'accorgo senza alcun bisogno
di far lo stesso tratto irresistibilmente.
C'è sempre gente a quella fermata
siede sulle nuove panchine in trasparente
ma non c'è brio, nessuno si saluta
si guarda intorno con fare indifferente
al più tendono la mano dentro il guanto
ed io ricordo noi, sorrido mestamente e
passo oltre, stringendo in gola il pianto.
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