Scritto da © Anonimo - Ven, 11/12/2009 - 13:23
Benvenuta l’acqua
con i suoi segreti uffici
di scrivana della terra.
Benvenuta fluida interprete
che disegni incontri con il cielo.
Benvenuta, eterna madre verticale.
Sei turgida nella curva magnetica
e il tuo sesso di ghiaccio
mostra la puntuta maschilità
della cometa augurale e fertile.
Sei morbido manto della roccia.
Mobile e inquieta, ne livelli guglie e fori.
Sei guscio femmina di parto e vita
nei luoghi luminosi del ventre di ogni madre.
Sei furia obbligata
quanto dolce sui petali che disseti.
Pur sempre corpo puro nel mio corpo sfatto,
scorri abecedario in un pianto che è rigo.
Benvenuta, tra i simboli del tempo
che ci fecero uomini e dei.
Quale furioso nume, che non abbia già marmi,
ti deve precorrenza?
Chi fu quell’ente a cui dobbiamo
i tuoi semplici elementi?
Fonte prima di ogni dio,
apriti come puro miracolo di passaggio
dalla sponda terrena
al cosmo che t’invoca tracce.
Mostraci il sentiero dei grandi balzi
nel guado dell’universo.
Potremo mai avere più sicuro indizio?
Un bouquet di alghe arancio colga
ogni nuovo viaggiatore sposandolo alle stelle.
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