Scritto da © Antonio Cristof... - Mer, 13/02/2013 - 04:51
Carissimi lettori, alcuni di voi, attraverso i miei scritti, avranno certamente capito quanto io sia appassionato alla storia della mia bella Napoli e ad i suoi usi e costumi. In questo spazio (sperando di solleticare il vostro interesse e, principalmente, di divertirvi) intendo parlarvi di qualcosa che da sempre ha condizionato la vita dei partenopei: la cabala, mediante la quale i napoletani hanno assegnato ad un numero riferimenti storici o significati particolari.
43 donna al balcone 77 i diavoli
Vi sembrerà alquanto strano, ma questi due numeri hanno qualcosa in comune tra di loro. Vi domanderete cosa, ebbene vi rispondo subito. Il 43, nella cabala napoletana, corrisponde a "donna affacciata al balcone". Ora, dovete sapere che fino alla fine dell’ottocento ed oltre, (fino ad arrivare ad oggi in certi paesini del sud Italia), era diffusa l'usanza che, quando moriva l’uomo di casa, tutte le donne si riunivano nella veglia del morto ed incominciavano a piangere ed a lamentarsi, insomma facevano “’a cantofera” la nenia. Allorchè il morto veniva portato fuori di casa, la vedova si affacciava al balcone per l’ultimo saluto. Ma come mai a questa scena così altamente straziante e drammatica, è stato associato il numero 43? Ebbene, si noterà facilmente che sommando il 4 ed il 3 si ottiene il 7 simbolo di vita e di morte. Questo perché il 7 è composto da 1, simbolo del sole, quindi maschile, e 6, che è il simbolo della luna, quindi femminile. Praticamente il 7 simboleggia l’amplesso sessuale. A questo proposito il 77 ha qualcosa a che vedere col 43. Infatti nel passato spesso l’atto sessuale, che è la cosa più comune al mondo, veniva demonizzato in quanto rappresentava i piacere e, quindi, il peccato. Ora, dal momento che 1 + 6, cioè 7 creano piacere ecco che il 77 rappresenta i diavoli. Giocatevi questi numeri: 60 diavolo in forma di donna; 81 diavolo arrabbiato; 47 diavolo che ride. E se proprio volete ridere andatevi a leggere nel mio blog la farsa teatrale in un atto LA VEGLIA FUNEBRE, testo che già sta allestendo scenicamente "La Carretta dei Comici" per la regia di Ileana Musy. Vota Antonio.
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