Scritto da © Antonio Cristof... - Sab, 22/02/2014 - 07:06
La cinquecento con ancora la
porta controvento, grazie
alla quale ti si vedevano le gambe.
L’eremo sù al convento.
Il limoncello dei frati
che ci dava alla testa.
La lettura insieme in auto
di una striscia del “capitan miki”.
Poi…poi quel bacio
che ora sa di antico.
E finalmente, col calare della sera,
Il darsi da fare dei nostri corpi
mentre l’autoradio intonava
“il cielo in una stanza” che a me sembrava
Il Paradiso nella mia auto.
porta controvento, grazie
alla quale ti si vedevano le gambe.
L’eremo sù al convento.
Il limoncello dei frati
che ci dava alla testa.
La lettura insieme in auto
di una striscia del “capitan miki”.
Poi…poi quel bacio
che ora sa di antico.
E finalmente, col calare della sera,
Il darsi da fare dei nostri corpi
mentre l’autoradio intonava
“il cielo in una stanza” che a me sembrava
Il Paradiso nella mia auto.
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- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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