La Collana del Mare | Arte | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La Collana del Mare

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Gli esseri umani a volte, hanno bisogno di nuovi o piuttosto antichi schemi di sopravvivenza per superare momenti di grande crisi e smarrimento.
I miei nuovi giorni, dopo la morte di mia sorella e pressocchè della mia, mi vedono tendere ed incrociare fili qui e là, alla ricerca di nuove forme e tessiture, al fine di riappropriarmi di  qualche spiraglio di vita e di luce.
Sono i giorni delle nuove tele, della mente che va da sola, e  a volte mi sorprendo mentre rispolvero vecchie abitudini e passatempi.
 
 
Le collane per esempio: In passato ne realizzavo di tutti i tipie  con grande  piacere.  Pochi giorni fa, e non me lo sarei  aspettato, le mie mani si sono pazientemente impegnate a realizzare una nuova collana  totalmente diversa dalle precedenti.
L'idea era  scaturita da una magnifica conchiglia di abalone venata da rari riflessi azzurrini, sbirciata nella confusione di conchiglie  e stelle marine malmesse sul banchetto di un marocchino al mercato.  Nell'acquistarla, sapevo che ne avrei fatto qualcosa di speciale, però  di lì a realizzare una collana che potesse veramente piacermi, è stata veramente  dura.
 
 
Dopo diversi tentativi, false partenze, grovigli di fili e sforbiciate varie, dovute alla carenza di materiali reperibili in zona, ma soprattutto alle mie mani anchilosate dall'assenza di esercizio; tutto avrei sperato, meno che alla fine avrei ottenuto la collana,, "La Collana del Mare", per l'esattezza.

E' una tessitura di fili di seta e perline che incastonano la conchiglia di abalone in un abbraccio di crochet e di ricamo. L'intento era di evocare quei misteriosi fondali, dai quali possono emergere nel groviglio delle alghe, tra rami di corallo e riflessi perlescenti, piccoli inaspettati tesori.

 

Speravo in un talismano, un portafortuna, per quelle occasioni in cui si sente che tutti i fili si sono spezzati, e nemmeno ti verrebbe il desiderio di provare a riannodarne qualcuno, anche nei luoghi meno malfermi, in mezzo allo sfacelo generale.

Ambivo a qualcosa che seppure per un attimo, potesse fungere da salvagente nei momenti più bui; qualcosa che mi tenesse bene, a mente che anche il peggio del peggio, può portare con se  inaspettate risorse di risanamento, che  con pazienza e  amore  pian piano si aggiusta tutto e ritorna la pace; proprio come quando alla fine della più angosciosa mareggiata, non ci si aspetterebbe mai più, di rispecchiarsi nella calma del mare .

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