I miei nuovi giorni, dopo la morte di mia sorella e pressocchè della mia, mi vedono tendere ed incrociare fili qui e là, alla ricerca di nuove forme e tessiture, al fine di riappropriarmi di qualche spiraglio di vita e di luce.
E' una tessitura di fili di seta e perline che incastonano la conchiglia di abalone in un abbraccio di crochet e di ricamo. L'intento era di evocare quei misteriosi fondali, dai quali possono emergere nel groviglio delle alghe, tra rami di corallo e riflessi perlescenti, piccoli inaspettati tesori.
Speravo in un talismano, un portafortuna, per quelle occasioni in cui si sente che tutti i fili si sono spezzati, e nemmeno ti verrebbe il desiderio di provare a riannodarne qualcuno, anche nei luoghi meno malfermi, in mezzo allo sfacelo generale.
Ambivo a qualcosa che seppure per un attimo, potesse fungere da salvagente nei momenti più bui; qualcosa che mi tenesse bene, a mente che anche il peggio del peggio, può portare con se inaspettate risorse di risanamento, che con pazienza e amore pian piano si aggiusta tutto e ritorna la pace; proprio come quando alla fine della più angosciosa mareggiata, non ci si aspetterebbe mai più, di rispecchiarsi nella calma del mare .
- Blog di Antonella Iurilli Duhamel
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