Da un lato è un essere umano con una vita personale, dall’altro è un impersonale processo creativo strumento del suo lavoro e ad esso subordinato. In quanto essere umano può apparirci dotato di una specifica personalità, tuttavia possiamo comprenderlo nel suo lato artistico solo vagliando i frutti del suo lavoro.
Non possiamo aspettarci che sia lui ad interpretarli, ha già fatto del suo meglio dando loro forma; ogni possibile esegesi va lasciata agli altri e al futuro. Per coglierne il significato dobbiamo consentire alla sua opera di plasmarci così come è accaduto a lui, vale a dire dobbiamo consentire alle forze creative di entrare in noi. In questo modo riusciremo a comprendere la natura della sua esperienza.
Constateremo che il suo operato ha influito sulle capacità di guarigione e di redenzione della psiche collettiva, che è riuscito a penetrare la Matrix della vita: questa grande membrana che tiene assieme tutti gli uomini e impartisce alla loro esistenza un ritmo comune consentendo all’individuo di comunicare i propri sentimenti per tutelare l’integrità umana.
Senza rendersene conto l’artista recupera e trasmette una conoscenza primordiale che fa parte sia di una visione del mondo superiore, sia di una via realizzativi o come Jung dice di una Via di individuazione, ma sostanzialmente un medium un tramite di un sapere antico e mai spento. Per la psicologia analitica l’artista ermetico da forma agli archetipi universali e da voce ad aspetti dell’inconscio collettivo.