Scritto da © Antonella Iuril... - Dom, 13/10/2013 - 10:56
“ … la bellezza non è stata la sua unica peculiarità a stupire chi la vide, ma una irresistibile attrazione, e la figura della persona, legato alla sua conversazione interessante. Grazia naturale si sviluppava nelle sue parole, sempre stimolanti. Quando parlava, il suono della sua voce dava piacere. La sua lingua è come uno strumento a corde, rispondeva, senza aiuto, la maggior parte delle persone Etiopi, o a Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siriani, Medi e Parti. Si dice lei sapeva molte altre lingue, mentre il re i suoi predecessori non aveva preso la briga di imparare e alcuni avevano dimenticato il macedone. Aveva una voce dolcissima simile ad uno strumento musicale con molteplici corde in qualunque idioma volesse esprimersi; era piccola, esile e spregiudicata”.
Dione Cassio:
Secondo Cicerone il giudizio dei Romani non era affatto benevolo e si ritiene che il ritratto del viso di fattura romana sia il più attendibile, poiché i maestri romani nelle ritrattistica erano fedeli e impietosi.
L’ultima regina egiziana, Cleopatra VII Thea Philophator, figlia di Tolomeo XII, è nuovamente a Roma; questa volta presso il Chiostro del Bramante e ci rimarrà fino al 2 febbraio.
A duemila anni dalla sua morte, Roma lascia rivivere la magia della grande e misteriosa regnante che non ha mai smesso di suscitare curiosità e ammirazione. La sua misteriosa figura è tutt’oggi al centro di indagini scientifiche e rappresentazioni artistiche, poiché la complessità e la poliedricità di questa mitica regina è tale da lasciare ancora aperte le porte alle più svariate interpretazioni.
Per Pascal, la forma del suo naso cambiò la storia del mondo, secondo la visione di Shakespeare e del Tiepolo è l’icona della bellezza tragica, Dante e Boccaccio invece, diranno che era brutta e dissoluta.
Persino la sua morte, ha dato adito controversi punti di vista; alcuni artisti hanno hanno interpretato il suo suicidio come un atto di fierezza, nel caso di Domenico Brusaorci per esempio, altri invece, hanno colto l’elemento di espiazione, e tra costoro abbiamo Guido Reni, Guido Cagnacci, Claude Mignon e il Guercino. Artemisia Gentileschi, viceversa, e forse perché donna, seppe stendere un velo di pietà sulla vulnerabile solitudine e sfortuna.
Anche sulla sua bellezza non ci si è trovati d’accordo; Plutarco per esempio asseriva:
“ … la bellezza non è stata la sua unica peculiarità a stupire chi la vide, ma una irresistibile attrazione, e la figura della persona, legato alla sua conversazione interessante. Grazia naturale si sviluppava nelle sue parole, sempre stimolanti. Quando parlava, il suono della sua voce dava piacere. La sua lingua è come uno strumento a corde, rispondeva, senza aiuto, la maggior parte delle persone Etiopi, o a Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siriani, Medi e Parti. Si dice lei sapeva molte altre lingue, mentre il re i suoi predecessori non aveva preso la briga di imparare e alcuni avevano dimenticato il macedone. Aveva una voce dolcissima simile ad uno strumento musicale con molteplici corde in qualunque idioma volesse esprimersi; era piccola, esile e spregiudicata”.
Dione Cassio:
“era splendida da vedere e da udire, capace di conquistare i cuori più restii all’amore, persino quelli che l’età aveva raffreddato”.
Secondo Cicerone il giudizio dei Romani non era affatto benevolo e si ritiene che il ritratto del viso di fattura romana sia il più attendibile, poiché i maestri romani nelle ritrattistica erano fedeli e impietosi.
La prima visita di Cleopatra a Roma risale al 46 a.c. quando vi si recò con con il figlio appena nato dalla relazione con Giulio Cesare recando con sè il più grande corteo regale mai visto, insieme a preziosissimi regali per Roma.
Ufficialmente giunse come regina d’Egitto per negoziare un’alleanza tra Roma ed Egitto, ma andò a vivere con Cesare in una villa agli orti di Trastevere, assieme al figlio Cesarione, anche se l’imperatore era ancora sposato con Calpurnia, dalla quale mai divorziò. Cesare avrebbe potuto fare dell'Egitto una colonia romana, invece la lasciò a Cleopatra il che lascia pensare che ne fosse seriamente invaghito al contrario di quanti molti affermarono.
Non fu l’unico ad innamorarsene, ben presto ella divenne divenne la protagonista dei salotti romani in una società in cui le donne non godevano di posizioni privilegiate e non dettavano legge; la società romana, non concedeva tanta libertà alle donne, fu criticata per la spregiudicatezza dei modi, e temuta per la capacità di influire sui costumi romani, e non solo sul modo di abbigliarsi e pettinarsi, ma persino sull’architettura, ma soprattutto su Giulio Cesare che avrebbe potuto renderla imperatrice romana.
Cleopatra proveniva da Alessandria la capitale dell’antico Egitto, una meravigliosa città piena di bellezza e cultura, ed ovviamente anche la sede di una delle sette meraviglie del mondo: l’ immenso faro di Alessandria che rischiarava le rotte notturne dei naviganti.
Tutta questa bellezza però nascondeva un enorme problema, Tolomeo XII padre di Cleopatra era un governante incapace che aveva bisogno di Roma per farsi proteggere. Va precisato che all’epoca Roma non era la bellissima città di monumenti marmorei, ma una città sovraffollata con orribili costruzioni di mattoni ed una cultura di sangue e conquiste, provvista di un esercito spesso al servizio di governanti deboli e inetti come nel caso di Tolomeo XII.
Cleopatra, crebbe secondo gli standards educativi greci; fu la prima della sua intera dinastia a parlare la lingua del suo popolo, ma era anche in grado di parlare altre sette lingue, una prerogativa decisamente rara per una donna dell'epoca. A 17 anni divenne assieme al suo fratello minore, imperatrice. Era colta, ambiziosa e decisa a cambiare le cose, per questo i suoi parenti e i suoi consiglieri tentarono di ucciderla; un’altra donna si sarebbe tolta di mezzo, lei invece, rimise in sesto l’esercito.
Nel frattempo Cesare aveva sconfitto Pompeo, suo rivale nella grande guerra civile romana. Pompeo era stato sempre accolto in Egitto, vi ritornò fiducioso senza armi in cerca di protezione. La famiglia di Cleopatra preoccupata di toglierla di mezzo, e temendo di ricevere l'ostilità di Cesare lo uccise velocemente.
Quando Cesare giunse in Egitto per stanarlo, trovò il rivale, morto, un ridicolo esercito e una ribelle regina diciasettenne . Avrebbe potuto accaparrarsi l’Egitto senza colpo ferire, l’uccisione di un importante cittadino romano era un validissimo pretesto, ma l’uomo più potente del mondo fu a sua volta inaspettatamente conquistato da una giovane regina decisa a difendere il suo trono e il suo paese.
Cleopatra era un tipo di donna alla quale non era sicuramente abituato; troppo intelligente e sofisticata; una giovane ribelle quale lui stesso era stato, così se ne innamorò e la rese nuovamente regina di Egitto oltre che madre.
Alla morte di Giulio Cesare, nel 44 a. c . Cleopatra presa dallo sconforto per non essere menzionata nel testamento assieme a suo figlio Cesarione, decise di ritornare ad Alessandria. Gli assassini di Cesare furono sconfitti e si suicidarono, Marcantonio ebbe Macedonia, Grecia, Siria e Asia minore; a Ottaviano toccarono la Gallia, l’Italia, la Spagna e l’Africa.
Antonio a sua volta sarà sedotto da Cleopatra ancora bisognosa di protezione e di un riconoscimento politico di suo figlio Cesarione. Antonio ripudierà Ottavia sorella di Ottaviano e il conflitto tra i due diventerà insanabile. L’Impero Romano Romano rivivrà l’antica scissione dai tempi di Cartagine, in impero d’oriente e d’occidente; due mondi da sempre culturalmente e tradizionalmente divisi e che tali resteranno fino alla caduta dell’impero d’occidente.
Lo scontro navale decisivo tra Ottaviano e Marco Antonio avviene nel 31 a. c. ad Azio, ma ad Alessandria anche il resto della sua flotta si arrende. Ad Antonio giunge la falsa notizia della morte di Cleopatra e disperato tenta di uccidersi ma nonostante la ferita raggiunge Cleopatra che credeva morta e muore fra le sue braccia.
Ottaviano ucciderà Cesarione, per evitare possibili problemi di discendenza, ma risparmio i tre figli di Antonio, anzi li condusse a Rome e li allevò nella sua famiglia. Di lì in avanti si servirà della bellezza e della cultura di Alessandria per migliorare la capitale del suo regno, impiegando trenta anni per trasformare una città di mattoni in una elegante città di marmi artistici, nonché il centro del mondo per altri 400 anni e la base della cultura occidentale.
La morte di Cleopatra tuttavia rimane a tutt’oggi un grande mistero, sebbene l’immaginario collettivo sia impregnato dalla scena del suo suicidio causato dal morso di un’aspide: sono molteplici le ipotesi che considerano probabile l’eventualità di un omicidio per mano diretta di Ottaviano.
Lo stesso Plutarco disse,
“non sappiamo come veramente Cleopatra sia morta”.
Le ricerche sottomarine della antica Alessandria avranno ancora molto da rivelare negli anni a venire, nel frattempo potremo godere del rinnovamento del suo mito grazie a questa interessantissima mostra.
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