L'esagerata preoccupazione nei confronti del mondo esterno in entrambi i casi, li esonera dal compito di aver cura e consapevolezza delle proprie dinamiche interiori, e soprattutto li distoglie dagli aspetti inaccettabili delle loro vite e delle loro personalità.
Il "paranoide", attribuisce agli altri qualità inammissibili in se stesso, "Pollyanna" invece, richiede costantemente cure e protezione in un mondo tinto di rosa dove tutto funziona sempre bene, e niente può andar male.
In entrambi i casi abbiamo una modalità estremamente semplificata ed infantile nei confronti delle ambivalenze e dei paradossi della vita; nel primo caso è troppo cattiva per essere reale , e nel secondo è eccessivamente buona per essere vera.
Tutte e due costituiscono una efficace razionalizzazione dell'incapacità di avere cura e responsabilità di se stessi; credere a niente o credere in tutto sono la cosa più facile e richiedono il minimo sforzo.
Molto più difficile è stare nel centro, e tra tutte le Arti è la più difficile.
- Blog di Antonella Iurilli Duhamel
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