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Pampaedia

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"Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito, che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire".

 

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

 

 

La “ Pampaedia “– afferma Jan Amos Komensky /Comenio, nell'opera omonima - è l'educazione universale di tutta l'umana gente, un concetto noto sin dai tempi dei Greci che parlavano di “Pandemia”: la capacità di abbracciare l’universale, una visione che ci presenta un uomo, microcosmo venuto in questo mondo per offrire un contributo all’armonia universale (attualmente il termine viene esclusivamente riferito a malattie epidemiche).

 

Sfortunatamente, i traumi e i limiti dei sistemi educativi sempre più distanti dalla Natura creano costantemente fobia e chiusura. Maria Montessori affermava che un bambino diventerà un cittadino sereno o un individuo aggressivo a seconda di come è stato trattato nei primi anni a casa e a scuola. Probabilmente aveva ragione, sono davvero poche le persone assolutamente libere dalla paura, questa piuttosto, si insedia sempre più spesso   nel corpo e nel cervello   in maniera deleteria e  capillare.

 

Chiunque sperimenti paure e sospetti irrazionali può essere quasi sicuro che gli derivano dal lontano passato. Certi individui hanno una natura felice sin dall’infanzia, altri sono invece sospettosi, altri ancora sfrontati o timidi. Non sappiamo quasi niente riguardo alle tendenze ereditate e per questo abbiamo delle difficoltà a porvi rimedio, il che spiega perché nel mondo prevalgono tanta confusione e insicurezza.

 

Comenio è stato il portavoce di una pedagogia che poteva rendere l’uomo un filosofo universale:

 

«Noi bramiamo che tutti gli uomini siano pansofi e vale a dire:

 

1) comprendano le articolazioni delle cose, dei pensieri e dei discorsi;

2) comprendano gli scopi di tutte le azioni (proprie e altrui), i mezzi e i modi per realizzarli;

3) sappiano distinguere nelle azioni, come anche nei pensieri e nelle parole, che si diffondono e si confondono, l'essenziale dall'accidentale, l'indifferente dal nocivo.

 

E quindi rilevare le differenze proprie e altrui dei pensieri, dei discorsi e delle azioni e saper sempre e dovunque ritornare sulla buona strada».

 

"Se tutti gli uomini fossero dotti in tutto questo, tutti diventerebbero totalmente sapienti; il mondo, poi, diverrebbe pieno di ordine, di luce e di pace.

 

Purtroppo l’ignoranza è portatrice di grettezza, ma almeno una volta gli ignoranti avevano il buon gusto di tacere, consci e vergognosi dei propri limiti. Oggi invece, grazie all’esempio di leaders ignoranti, grossolani e corrotti,  gli  ignoranti si sono arricchiti,  e  non solo di beni, ma  di sfrontata arroganza con la quale  la fanno da padrone.

 

 

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