Il 5 Maggio è anche una triste data; ci ricorda come i casi dei pedofilia siano in netto aumento tanto da aver istituito la giornata mondiale contro la pedofilia. Viene celebrata oggi, ma sarebbe meglio ricordare tutti i giorni che ogni anno oltre sette milioni di bambini sono molestati, violentati e uccisi .
Dopo le donne, i bambini sono diventati carne di primo taglio per i media che hanno fiutato nel crescente trend un aumento di profitti. Proprio in questi ultimi giorni, mi ha colpito il video della nipote della famosa modella brasiliana Bunchen, una bimba di 5 anni presunta stilista e creatrice di una una linea di capi per bambini. La grande montatura commerciale è equipaggiata da un video dove la bimba assume pose ammiccanti degne di una ninfetta.
Di certo non è colpa della bimba, sappiamo però come certe provocazioni siano cibo prelibato per certe categorie di osservatori. La pedofilia non è certo generata dall’atteggiamento seppure lontanamente o giocosamente provocante di un bambino, il bambino anche quando si muove in maniera seduttiva rimane ugualmente un bambino, il che vuol dire : sessualmente immaturo e pertanto incapace di rispondere alle avances e alla relazione sessuale con un adulto. I media ci propinano sempre più spesso bimbe dal volto truccato ad arte in pose provocanti, creando nell’immaginario collettivo dei modelli di sfruttamento sessuale minorille.
Le nostre autorità non intervengono su questo tipo di abuso da parte dei media, mentre un esempio interessante viene dagli inglesi i quali hanno dimostrato di essere in grado di applicare norme severe nei confronti di questa confusione alla quale ci si è da tempo abituati.
Ricordo la foto di Nobuyoshy Araki, realizzate per la campagna pubblicitaria della ditta di mosaici Bisazza di Vicenza. Una foto che secondo l’Authority rappresentava una geisha sdraiata sui noti mosaici, e pertanto suggeriva una violenza appena commessa o in procinto di essere commessa, anche se nessuno avrebbe potuto considerarla considerarla volgare, era persino vestita di tutto punto, il commento delle autorità competenti è fu chiaro: la donna raffigurata era legata secondo una disciplina giapponese chiamata Kimbaku, nella sua espressione trapelava turbamento e la posa era sottomessa. In Italia invece, Bisazza si è potuta servire delle immagini senza problema.
Altrettanto interessante fu il caso dell’immagine di Brook Shields la famosa "Pretty Baby". , Scotland Yard ritenne senza ombra di dubbio, che la bimba somigliava ad una provocante ninfetta e dunque costituiva un incitamento alla pedofilia. D’altronde la foto all’epoca fu utilizzata per la pubblicazione Sugar’n'Spice di Playboy nel 1975 e dunque non fu un caso.
Anche la foto di Nan Goldin, “Eddae Klara danzatrici del ventre” attualmente proprietà di sir Elton John, subirono lo stesso trattamento da parte dell’Autority; la foto fu rimossa perché ritenuta indecente e a prescindere dal fatto che certe immagini possano essere prodotte con finalità artistiche e non commerciali, secondo le norme vigenti in Inghilterra, le foto di bimbi specialmente nudi e manipolati sono sono ritenute illegali.
Certamente è auspicabile che la libertà di espressione venga sempre tutelata in campo artistico ma non è possibile continuare a pensare che il senso comune e la morale debbano restare fuori dalla porta a favore di una logica che a mio avviso è più di mercato che a favore dell’Arte e della vita.
Che Dio protegga tutti i bambini, la loro infanzia e la loro innocenza.
- Blog di Antonella Iurilli Duhamel
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