Scritto da © john venarte - Dom, 27/02/2011 - 13:03
È poesia che si snocciola
E nelle falde discende
Al ritmo tribale di un tamburo
Danza intorno al fuoco
Ed evoca gli spiriti dalla culla.
Si schiarisce la voce
Col ruggito di un leone
(Le fa eco il verso di un’antilope
Che fugge nella savana).
Tinge di nero i bei visi innocenti
E col sole calamita le acque.
Accarezza sulle dune i fianchi del deserto
E soffia sabbia sulle oasi
Dissetandosi col latte di cocco.
Tatua di scuro ogni cuore bracconiere
E mi lascia ancora sognante
Sul suo antico e fertile grembo d’amante.
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