Il vangelo secondo Matteo, mio cugino - (scelto dalla redazione) | Prosa e racconti | amun | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Il vangelo secondo Matteo, mio cugino - (scelto dalla redazione)

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Quanta strada per raggiungerla! Poveri re magi e poveri anche i cammelli.Ora che la stella cometa era proprio sulle loro teste, scesero dai gropponi e presero i doni. San Giuseppe si avventò sull’uscio.
-Parola d’ordine!- chiese aggressivo.
-“No nal denaro, non all’amore, né al cielo”- rispose Baldassarre.
-Bene,chi siete?-
-Siamo i re magi, siamo venuti a portare i doni al re dei re- disse Melchiorre.
-Cosa avete portato?-
-Oro,incenso e mirra- dissero i re magi rispettando il turno.
-Non avete i Lines dormi-asciutto?-
-No!-rispose Gasparre mentre si riempiva di stupore.
-Allora non abbiamo bisogno di niente- disse San Giuseppe cacciandoli malamente.
 
 
Nei ritagli di tempo, Gesù  andava a trovare suo padre in bottega. Dava una sistemata e raccoglieva i trucioli.
-Che cosa vuoi fare da grande?- gli domandava San Giuseppe.
-Non lo so, forse il Maestro- rispondeva Gesù.
-Basta che non lavori per i padroni- si raccomandava San Giuseppe.
 
 
Nella Samaria c’era un capellone fannullone. Cantava Help e Ticket to Ride. Le madri dicevano ai figli di non avvicinarlo perché aveva i pidocchi.I pidocchi non lo avvicinavano perché lo consideravano uno di loro.Un giorno si trovò a passare di lì Gesù. Sarà stata la stanchezza o la debolezza, insomma, cadde a terra. Prima passò un bancario e disse- ci mancava un altro capellone!- e se ne andò. Poi passò un prete e disse- ecco che fine fa chi non viene all’oratorio!- e sene andò. Infine arrivò il capellone fannullone e si fermò a soccorrerlo. Gesù lo ringraziò e insieme cantarono una canzone di Battiato : -si salverà chi non ha voglia di far niente e non sa fare niente-.
 
 
 
 
 
 
 
Gesù tornava dal suo viaggio in India quando gli venne incontro una donna tutta vestita di nero. Sul momento non la riconobbe poi, quando si gettò ai suoi piedi, capì che si trattava di donna Cuncetta, la moglie napoletana di Lazzaro. –‘Aggiu fatt a guerr, ‘aggiu fatt‘o contrabband, àggiu mangiat pan e ppan- diceva mentre Gesù cercava di tirarla su. –Famm ‘a ggrazj, famm ‘a ggrazj-concludeva. Allora Gesù si fece condurre alla tomba di Lazzaro e fece spostare le pietre.
-Lazzaro,alzati e cammina!- ordinò.
Lazzaro si destò infastidito: -Se c’è qualcosa che non capisco in questa fottutissima vita, quello è l’accanimento terapeutico- si sfogò.
 
 
Alla conta di mezzo giorno mancava una pecora. Al garzone sobbalzarono immediatamente le parole del suo padrone di origine sarda:- se manca un solo capo ti stacco un orecchio-. Preso dal panico, lasciò il gregge ed iniziò la ricerca della smarrita. Mentre percorreva la strada a ritroso, portava continuamente le mani ai padiglioni e si domandava quale dei due avrebbe scelto il padrone. Quando, dietro una fratta, ritrovò la pecora accasciata, il garzone fece salti di gioia.
-Ti ho ritrovata!- diceva mentre se la baciava.
-Hai ritrovato il tuo orecchio- pensava la pecora pulendosi dallo sbavacchio.
Il garzone la prese di peso e se la portò intorno al collo. Quando raggiunse il gregge, erano tutte davanti alla TV a rincoglionirsi con“ I Fatti Vostri”.
 
In verità, in verità vi dico che è più facile smarrirsi nel gregge.
 
 
 
Quando il suo carisma era diventato tale da riuscire a radunare migliaia di persone, Gesù venne invitato da Confindustria. Alla notizia reagì con queste parole –Hanno la faccia proprio come il culo!-. Ci fu un lungo titubare, poi Simone gli disse –Vàcci, basta che non fai la fine di Masaniello- e così andò. Quando fu il suo turno, portò il microfono all’altezza della bocca e disse –“Di andare ai cocktails con la pistola non ne posso proprio più”; in questo nido di vipere ci vorrebbero almeno una diecina di Ananas per far saltare tutto-. A quel punto intervennero i gorilla della security.
-Lasciatemi,servi!- diceva mentre lo sbattevano fuori.
 
 
 
Durante la sua relazione sul tema di Brecht: “Aprire una banca è lo stesso che rapinarla” Gesù si raccomandò al popolo convenuto di non confondersi con l’usciere perché questi era solo un servo.
-Ricordatevi-continuò –che il nemico è generalmente invisibile ma non è sempre solo il ricco perché, se ogni ricchezza puzza di furto, un po’ tutti sognano di puzzare-. –Guardatevi dall’American Dream perché esso è esca per gli sprovveduti ed è miraggio per gli imbecilli- ammonì.
 
 
 
Tutti il giorno e tutti i giorni a spiegare alla gente perché respirava,dove si trovava e chi la comandava: Gesù non ne poteva proprio più.Una mattina, a metà predica, abbandonò e se ne andò sul Calvario.–Mica è colpa mia se sono andato troppo avanti col pensiero- si diceva mentre saliva. Quando fu in cima al monte, alzò gli occhi al cielo e disse – Padre, io non lo so se questi hanno margini di recupero ma ricordati di “chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione, che tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”- .
“” DaSmisurata preghiera      De Andrè
 
 
 
Gesù raccolse mendicanti e punks-a-bestia per strada e disse loro di seguirlo.
-Dove andiamo?- gli chiedevano.
-A Roma!- rispondeva.
-A far che?- insistevano.
-A prenderci il salario sociale- e si azzittivano.
Dopo un po’ qualcuno gli chiese – e se non ce lo dànno?- .
-Sfasciamo tutto!- rispose.
-Ma tu sei non-violento- gli obbiettò.
-Perché non mi hai visto spaccare le bancarelle dei mercanti fuori dal tempio- rispose risoluto.
 
 
Gesù si era iscritto al corso per computer perché, diceva, -bisogna cavalcare la tecnologia sennò ‘sti bastardi ci fottono-. Smessi i panni del predicatore, ora si era messo in testa di fare l’Hacker. 
-Bisogna azzerare i conti e mischiare le carte- continuava. Prima, però,dovette scomodare lo Spirito Santo perché scendesse e gli facesse dono della lingua inglese.
-‘Sti inglesi sono peggio dei romani, ti impongono pure la lingua- si lamentava.
 
 
 
 
All’ultima cena Gesù dovette fare parecchi miracoli perché il vino finiva sempre. A turno cantavano una strofa de “La società dei magnaccioni” e poi si accoravano nel ritornello. Solo Giuda partecipava svogliatamente. Allora Gesù prese il pintone del vino egli riempì il bicchiere. –Bevi,- gli disse –così ti scordi di quanto sei stronzo!-.-Lo sai meglio di me  che è tutto scritto e noi siamo solo inchiostro- si difese Giuda. –Sei il miglior avvocato che io conosca- rispose Gesù toccandogli il bicchiere col suo. A quel punto intervenne Pietro a chiedere spiegazioni. –Tu è meglio che ti stai zitto!- lo stroncò Gesù.
 
 
 
Mentre aspettava che le guardie venissero a prenderlo, Gesù fu preso da una botta di malinconìa. Svaniti i fumi dell’alcool dell’ultima cena, ora si sentiva solo. Così raggiunse Maria.
-Che c’è, figliuolo!-
-Ho tanta voglia di tornare nel tuo liquido amniotico!-
-Andiamo,sù, hai trentatre anni!-
-Mi faccio piccolo!-
Allora Maria lo prese sulle ginocchia e gli cantò “La giacca” di Claudio Lolli. Gesù capì. Diede un bacio alla madre e se ne ritornò nell’orto degli ulivi.
 
 
 
Pilato cantava “Roma capoccia” e si lavava le mani. Allora Gesù gli disse –di voi romani ho sempre apprezzato il senso dell’igiene;siete capaci di spostar montagne per fare dighe e acquedotti. Per le fogne,poi, primeggiate nel disfarvi della merda-.
-Non lo sapevi che la merda più la smuovi e più puzza?-
-Non muoverti, allora; la trovo da me l’uscita-. 

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