Scritto da © Anonimo - Lun, 16/11/2009 - 13:13
Amica mia, quanto mi amplia il tiro del tuo nome.
Di te molto mi segue
e ciotole di riso
e fame a coste
e il fresco vino ossuto;
ma la tua presenza, amica,
amica mia, irreversibile amica!,
è uno sciame di rimpianti
sul geranio della tua assenza.
Pure,
da un viso all’altro
osservo occhi altrimenti in piega
e attraverso asole di respiri
perché il tuo profilo risalga dalla vita.
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