Quando ti guardo mi viene immediato pensarti grande, immaginare quel che diventerai, prima di tutto un uomo formato dall'alluce ai capelli ma soprattutto,un cittadino del mondo. Tu ora dormi sonni beati in questa culla tutta azzurra ma ancora non sai che ciò che ti aspetta è tanto diverso da quello che ho sperimentato io. Capirai la diversità del mondo ancora prima di imparare a scrivere e crescerai con altre culture senza dar peso o percepire disagio.Per noi grandi non è stato così semplice, solo ad alcuni privilegiati, che già avevano avuto modo di viaggiare spesso, è parso normale mischiarsi nella pelle e accettare sapori e abiti diversi, per te sarà storia di tutti i giorni. Già oggi mi sorprendono bimbi orientali parlare con inflessioni dialettali di ogni genere e contemporaneamente rispondere in lingua madre ad un genitore. Imparerai che parlare le lingue apre tante porte ma soprattutto, aiuta ad ampliare la mente, impedendole di fossilizzarsi su fantasmi che possono svanire con la conoscenza, la mitezza e la collaborazione. Sai cosa ti dico piccolo mio? Io quasi quasi ti invidio, ma non per i mille mesi che hai di fronte a te per sperimentare la vita, ma per le opportunità che avrai e che a noi grandi, oggi,stanno creando tante difficoltà. A volte ci sentiamo parte integrante del mondo, con un ruolo ben definito e gratificante altre invece dobbiamo lottare fino allo stremo delle forze per affermare il valore di una territorialità che sentiamo scippata da mani straniere e inesperte, che temiamo squalifichino l'impegno da noi profuso fino ad ora.Viviamo anni complicati, siamo vittime della globalizzazione quando invece avrebbe dovuto essere una risorsa. Tutto è accaduto senza che ci rendessimo conto e ci siamo sentiti quasi all'improvviso defraudati della nostra identità e della nostra creatività, come se tutto ciò che davamo per scontato fosse italiano, all'improvviso parlasse un'altra lingua ! Quando sarai grande tu e ti confronterai con il mondo del lavoro, di certo questo mio breve racconto sarà preistoria per te e sinceramente te lo auguro ma oggi credimi fatichiamo ad intenderci e abbiamo dovuto sguainare tutte le nostre energie per difendere il valore della nostra identità cercando di non sminuire quella altrui ma anche di impedirne la sovrapposizione.Ti parlo come se tu potessi capire e forse parlo a me, come al solito, ad alta voce, per impedire a te di imboccare strade sbagliate, memore appunto della nostra esperienza. Quando avrai il beneficio della ragione, ti sembrerà normale avere il mondo anche nel paese, avere la possibilità di scegliere quale mondo scoprire e farlo senza avere imposizioni , senza sentirsi obbligati o vessati.Ci sono luoghi nel mondo dove c'è un posto per tutti e questo sembra essere un Eden. Quando sarai grande tu , mi auguro che i "sistemi" che funzionano vengano presi ad esempio, adattati e messi a modello anche per qui, producendo opportunità anziché ridurle o creare concorrenza dove è inopportuna.
Le mie parole ti sembreranno anacronistiche quando avrai l'uso della ragione e vivrai , ti auguro, con leggerezza la diversità.
Posso solo rammentarti che ci stiamo impegnando non poco, ognuno con i propri mezzi e capacità, a difendere ciò che la saggezza di chi ci ha preceduto ci ha tramandato. La nostra cultura ha origini profonde, la nostra lingua affonda radici solide che hanno resistito alle "intemperie" inevitabili del progresso.Ovunque osservi nel nostro paese avrai da scoprire e ti sembrerà , a ragione, di non conoscerlo abbastanza. E così è anche per me. La storia non la impari solo sulle pagine dei libri, basta osservare i luoghi che ti circondano per capire cosa si è fatto per migliorare, cosa si sarebbe potuto fare e per incuranza non si è fatto, e quanto questo ha pesato , nel bene o nel male, a chi è venuto dopo di noi.L'impegno comune dovrebbe avere come obiettivo quello di mantenere, migliorare e creare, ma il futuro che parla altre lingue spesso ci ha trovati spiazzati e immobili, imponendoci di riconsiderare ogni azione per non perdere la posizione acquisita in un contesto prima europeo ma fondamentalmente mondiale.Ti posso raccontare che ho assistito ad un evento non trascurabile che è quello della nascita della Comunità Europea, con conseguente unificazione e conio di un'unica moneta. L'ideale di creare una grande identità con facilità di scambi commerciali per controbilanciare la grande realtà mondiale, ci sta costando in sforzi pesanti, poiché è illusorio pensare che un nuovo conio basti ad unificare esigenze e realtà individuali.Mentre eravamo impegnati in questo, l'oceano si è riversato in un bicchiere e ci siamo
sentiti terra di eldorado per tutti ma non per noi. Credo sia accaduto proprio questo, abbiamo aperto porte importanti, creando passaggi insperati ma senza esserne consapevoli e preparati.Non è stato certo tutto negativo perché a lungo andare abbiamo compreso che tanto siamo apprezzati ma ci manca sempre la consapevolezza del valore che ci fa alzare lo sguardo per vedere lontano il frutto della nostra capacità. Ti potrei raccontare di conflitti che pensavamo non dover più subire, di migrazioni che per noi erano solo un ricordo storico, di supremazie etniche rivendicate come superiori, che hanno ucciso la ragione ed il dialogo, imponendo interventi umanitari sproporzionati in relazione alle necessità contingenti. Ci siamo sentiti soli a fronteggiare il nascere di un melting pot che altri paesi hanno visto delinearsi nel secolo scorso. Abbiamo fatto l'errore di sfruttare la situazione in modo miope, senza valutarne le conseguenze globali, creando
realtà regredite umanamente in contrapposizione a realtà di sudditanza numerica nel proprio territorio. Ognuno ha cercato la sua via e quel che doveva essere una comunità di intenti atta a regolare e sovrintendere il divenire, è parsa insufficiente o non attrezzata a farlo. Non basta una moneta a renderci tutti uguali, dietro di essa servono tavoli di discussione che consentano di sviscerare le cause per trovare soluzioni che possano non solo arginare il problema ma essere propedeutiche per la finalità più alta, che dovrebbe essere quella di evitare il ripetersi di condizioni simili.Come tutti i grandi cambiamenti che la storia ci rammenta, stiamo conoscendo difficoltà che non pensavamo di rivivere ed è questo che ci umilia, facendoci dimentichi che a tutto c'è rimedio fuorché alla morte.Abbiamo l'obbligo di pensare a te piccolino, che sei la testimonianza più vera della fiducia nel domani.Abbiamo l'obbligo di insegnarti quello che noi, anche alla nostra età, stiamo imparando. Io per vicissitudini personali potrei dirti che ho ricominciato così tante volte da averne perso il conto e ancora credo ci sia spazio per chiunque abbia il coraggio dell'intelligenza e della correttezza. Non so tu a cosa sarai destinato, se avrai qualità tali da essere riconosciute facilmente o se imboccherai tante strade per fare poi una sintesi di ciò che l'esperienza mano mano ti offrirà ma comunque sia,non farti fregare dall'arroganza di chi ti denigra per annientartipsicologicamente, né peccare di presunzione millantando una conoscenza che ancora non puoi avere. Ruba con gli occhi l'abilità di chi sa, prova e riprova a misurarti con te stesso, fortifica il carattere attutendo le umiliazioni che ad ognuno son toccate, ma non dimenticare mai che niente vien dal niente, che il tempo di un nuovo inizio può essere una grande opportunità, creando nuovi presupposti e nuove regole che agevolino la voglia di fare.Alla base di tutto c'è questa, insieme alla capacità che si apprende nel tempo, al valore dell'esperienza di chi già è cresciuto e ci sta accanto, alla vivacità mentale da allenare e farci comprendere le direzioni possibili verso le quali indirizzare gli sforzi ed insieme a questo, posso solo augurarti anche una buona dose di fortuna che però si dice baci gli audaci.Credo che questa ricetta sia sempre attuale, per ogni tempo ed ogni luogo, perché ovunque ti troverai a sperimentare nuovi percorsi, la costante sarai tu e il tuo bagaglio personale di insegnamenti ed idee.
C'è stata una spaccatura nelle nostre illusioni di progresso in positivo,qualcosa che ci ha unito davvero da oceano ad oceano, un giorno in cui ogni nazionalità si è sgretolata a terra,ferita a morte da due aerei che hanno bucato il cuore di ogni anima, sollevando al cielo una polvere così densa da soffocare ogni lamento e zittendo il
mondo che, per un istante, ha creduto di essere inghiottito nel peggiore dei videogames. Avevamo già sperimentato nel gennaio del 1991 un attacco americano in medioriente che sembrava virtuale.... Ma quello delle torri gemelle, come attacco terroristico è stato devastante non solo per il numero di vittime causato, non solo per l'attacco al cuore finanziario ma per la paura che ha generato, la diffidenza in cui ci ha fatto precipitare e per tutte le reazioni che ha causato.Dieci anni ci sono voluti per vedere gli sviluppi e risalire ai colpevoli, è costato un patrimonio in vite e soldi, provocando ritorsioni verso chi si è associato all'idea di riscattare la verità, inducendolo a rivedere le proprie posizioni per salvaguardare la propria nazione da attentati simili.Potrei parlarti di attacchi terroristici in Spagna, di bombe nella "tube" di Londra della paura a prendere un aereo o di un luogo troppo affollato.Sembrava di essere tornati agli anni di piombo su scala mondiale e con proporzioni relative. Sono passati gli anni e la rivoluzione delle idee ha sconvolto l'Egitto, la Libia E ci siamo ritrovati a sentir parlare di "primavera araba" , cambiamenti radicali e inevitabilmente sanguinosi che vedranno una normalizzazione lenta e difficile, ma avverrà. La lotta al terrorismo su scala internazionale ha assorbito risorse inestimabili, conflitti che sembravano risolutivi e affrontabili si sono in realtà trasformati in guerre estenuanti e lunghe, dove a perdere è stata la diplomazia, focolai di violenza inaudita si sono accesi in paesi distanti da noi ma i cui risvolti si sono riverberati ai quattro angoli del mondo.Anche la natura ci ha sputato addosso il suo disappunto, ribellandosi e inducendoci a riconsiderare la nostra incuria. Ha tremato la terra, ammonendoci severamente, mostrandoci la sua superiorità.Credimi, abbiamo imparato la geografia del mondo anche per questo,
verificando i luoghi di dolore.Sai cosa ci unisce davvero? È triste da dire ma è il dolore. Solo allora un paese diventa il tuo nella condivisione. A fronte di questa cronaca nera, posso dirti altresì che abbiamo anche cominciato a capire che nulla è eterno e che anche i doni della natura, suolo e sottosuolo compreso, forse non saranno eterni e che tutti, ognuno nel suo piccolo spazio, ha l'obbligo di averne rispetto.Questo ha aperto nuovi orizzonti di ricerca e l'applicazione di quest'ultima nei campi più svariati dell'industria, si sta facendo strada, confrontandosi con realtà straniere a tutti i livelli.Quando tu sarai grande forse viaggerai su mezzi che oggi sono in fase di sperimentazione, ma sappi che tutto è cominciato da una manciata di anni, nonostante tutto e non tra poche difficoltà. La parola più usata ora è crisi ma, per assurdo, non c'è crisi di idee, che sarebbe la fine, ma esiste la crisi finanziaria che impedisce alle idee di divenire realtà.Per certi versi si può
parlare di crisi di coraggio nel finanziare il buon futuro, quello verso il quale ci stiamo orientando e che sta facendo capitolare anche le nuove realtà emergenti mondiali ed anche la Cina che certo non si può più considerare nuova.In tutto questo marasma di eventi negativi, di crisi e di catastrofi naturali imprevedibili e non, c'è la forza di un paese che cerca in ogni sua piccola realtà di reagire e valorizzare ciò per cui il mondo ci ha sempre apprezzato. Non parlo solo di turismo, servizi, tutela di prodotti tipici che ci appartengono da sempre e che sono l'ossatura della nostra cultura antica contadina, parlo di riqualificazione di un territorio variegato da nord a sud, di infrastrutture che ci possono equiparare alle realtà più evolute e ci possono consentire non solo un'accoglienza più adeguata ma anche un commercio più snello e meno impattante sul territorio.Per posizione
geografica siamo da sempre appetibili per trasporti marittimi ed aerei . Anche la rete ferroviaria si sta rinnovando per alleggerire il trasporto su gomma, gravato non poco dall'elevato costo del carburante e non ultimo anche più capillare, con tratte in superficie che richiamano l'immagine delle metropolitane. Sono trasformazioni lente ma necessarie per avvicinarsi a standard europei apprezzabili.Del resto un paese fa effetto al primo impatto e le vie di accesso sono le prime ad essere importanti, offrendo servizi che altrove sono scontati. Contestualmente, sta ritornando il gusto dei piccoli borghi, sempre più curati e apprezzati, satelliti importanti di realtà di rilievo disseminate ovunque.Questo paese non è bello solo perché è il mio paese ma lo è oggettivamente ed ha risorse tali da soddisfare ogni richiesta di visita.A volte ci dimentichiamo che altrove hanno riprodotto Venezia e che ai turisti piace persino con l'acqua alta ( non me ne vogliano i veneziani ma era per esprimere il paradosso).Stavo dimenticando di parlarti delle nostre montagne, cito per esempio le Dolomiti, un patrimonio naturale conosciuto al mondo per lo spettacolo dei colori che offrono quando al tramonto si tingono di rosa. Quando sentirai la curiosità di conoscere la tua realtà,ti renderai conto che il mondo si è incontrato a Venezia con i mercanti quando ancora non si volava. Spezie, tessuti broccati e damascati erano ricercatissimi. Il ruolo delle nostre realtà marinare lo puoi riscontrare anche nelle manifestazioni storiche che da lì derivano.Tutto concorre a tramandare una storia importante che fa apprezzare e comprendere al meglio la contaminazione delle culture.Ti potrei raccontare di viaggi fatti in varie fasi della mia età e di quello che mi hanno fatto scoprire, di quello che mi hanno lasciato dentro e in tutti la medesima voglia di arricchire la mia italianità. L'ultimo in termini temporali è quello in Canada,dove tra mille volti sconosciuti ho incontrato
il mondo e l'Italia, come mi era già capitato in California a diciotto anni.Anche in questa ultima occasione ho avuto modo di notare che la volontà, l'impegno, lo stile sono molto apprezzati come pure il cibo, il buon bere, la buona musica, insomma tutto ciò che è nel nostro DNA. Bello è mescolarsi nella vita altrui per scoprire differenze e peculiarità ma alla fine quel che sei, riemerge preponderantemente e vai in cerca di ogni filo da tirare per stringere legami che leniscano l'assenza.Chissà cosa penserai di questo mio breve racconto. Tu rimani lì impassibile, rannicchiato nelle tue coperte linde e ricamate dai colori tenui , per attutire l'impatto con l'esterno che ancora non conosci.Quanto vorrei poterti avere in braccio per rinverdire gesti così lontani che sanno di buono, legati ad un amore che ha del sublime.Potrei parlarti ore ed ore di luoghi
meravigliosi che ti auguro di poter visitare e godere, perché viaggiare è un modo di imparare e sperimentare quello che i libri ti raccontano. Se dovessi raccontarti il Canada, potrei parlarti di una realtà che mi ha stupito non poco che è quella di Vancouver. Una città canadese della British Columbia, sull'oceano Pacifico, con un clima molto più mite di quello che mi aspettavo, con una downtown a reticolato facile da visitare, con quartieri caratteristici e dedicati, nei quali puoi trovare culture diverse che sembra riescano a convivere pacificamente.Puoi trovare gente da ogni luogo del mondo e non solo orientali che effettivamente sono molto vicini, ma le nazionalità più svariate e non ultima una comunità italiana popolosa. Quando viaggi ti accorgi che il mondo può essere anche piccolo e succede molto spesso che quando vai lontano hai una probabilità più elevata di incontrare persone conterranee che forse non incontreresti nel tuo paese.Vedere con i propri occhi arricchisce più di quel che immagini e sperimentare il lusso di vivere una realtà come fossi un vero cittadino del luogo, ti consente di apprendere ancora più velocemente costumi, lingua e cultura.Ribadisco il detto che ogni età ha i suoi vantaggi e svantaggi ma rimane valido il concetto che se osservi ed ascolti, tutto ciò che apprendi non è vano e ti ritornerà utile nel corso della vita.Ci sono luoghi che mi sarebbe davvero piaciuto vedere, dopo aver visitato il Messico e soprattutto i luoghi della civiltà Maya nello regione dello Yucatan, sarebbe stato straordinario vedere le origini delle civiltà precolombiane in Peru , mi riferisco per esempio ai siti archeologici del Machu Picchu, patria del mondo Inca, fino a scendere all'isola di Pasqua, Rapa Nui in lingua originale, con le sue statue giganti. Una realtà storica e archeologica affascinante che eguaglia o supera i siti egiziani noti come
Luxor e il complesso delle Piramidi.Mondi lontani dal nostro vivere quotidiano ma che ci hanno stupito
per la loro magnificenza, maestosità, tecnica di costruzione e non ultimo per l'ubicazione geografica e il periodo storico di realizzazione.A fianco a questo desiderio in piccola parte esaudito ( mi riferisco al Messico), potrei narrarti del mio impatto con l'Oriente e la sua magia.Quando mio figlio era un bimbo di due anni più grande di te, ho intrapreso un viaggio che mi ha portato ad Hong Kong e Taiwan. Una realtà all'epoca, parliamo del 1988, veramente lontana dalla nostra ma a suo modo molto coinvolgente.L'impatto con Hong Kong, che allora era dominio inglese di recente tornato alla Cina, all'inizio è stato forte.Realtà così operose e frenetiche in contrasto con povertà tangibili della vecchia Cina , mostravano già allora tutti i presupposti di cambiamenti che negli anni si sono attuati.Ricordo giardini splendidi di bonsai e templi antichi di riti ancestrali dove si respirava una serenità contagiosa.Un altro mondo che lascia il segno e che se pur vissuto con attenzione per la presenza di un bimbo piccolo, non mi ha impedito di assaporare il clima dei mercati popolari, dei grandi centri commerciali, di attività ricettive turistiche di proporzioni impensate come pure i carretti per strada con terraglie e cibi cinesi.
Un mondo che passava dall'immenso al microscopico con la rapidità di un battito di ciglia.Non dimentico il mio stupore nell'apprendere che diversi voli da Singapore ad Hong Kong erano di routine per chi desiderava fare shopping di vario genere. Il concetto di distanza totalmente stravolto e di conseguenza anche l'uso dei mezzi per raggiungere la meta desiderata. Per me è stato come fare un tuffo nel futuro, come se per una manciata di settimane ci avessero "teletrasportato" in una realtà che da noi ovviamente non era ancora pensabile. Quando hai la possibilità di "assaggiare" bocconi di questi mondi è ovvio che ne conservi il sapore e apprezzi a distanza ciò che, a ragion veduta, ha merito di essere valutato. Dell'Africa invece ho poco da raccontarti perché ho avuto solo un assaggio del Senegal e mi è rimasto nel cuore il desiderio del Sudafrica come se questo luogo dovesse rappresentare l'ennesima estremità del mondo godibile e diversa da tutto ciò che finora ho avuto il piacere e il lusso di vedere.Come vedi, nonostante tutto quello che ho visto, rimane grande il desiderio di vedere ancora e se dovessimo ragionare su continenti vecchi e nuovi, includerei anche la Nuova Zelanda che è entrata nel nostro quotidiano anni fa in occasione delle grandi regate di Auckland della Coppa America o per le coltivazioni di Kiwi che abbiamo cercato di emulare.La mia curiosità è insaziabile e credo sia alla base della vitalità che spero non mi abbandoni mai.In un breve racconto abbiamo quasi fatto il giro del mondo e spero di solleticare la tua curiosità e per assurdo ti auguro di non saziarla mai, perché è la molla necessaria per vivere.
Se ripenso a tutti gli avvenimenti che ho vissuto più o meno inconsapevolmente, non mi sembra veritiera la mia data di nascita, come se fosse accaduto tutto in un tempo molto più dilatata di quel che realmente è passato. Era l'ottobre del 1978 , quando veniva eletto a Roma il nuovo Papa . Accade tutto dopo un papato brevissimo di solo 33 giorni, quello di Papa Luciani, che muore all'improvviso e in circostanze che hanno dato filo da torcere al Vativano.Il suo successore è polacco e parla un italiano non privo di storpiature che lo rendono amabile fin da subito, dal suo primo affaccio per il suo saluto agli astanti in San Pietro. È un evento epocale, un uomo di forte tempra e capacità comunicativa al di sopra della media. Lo si intuisce subito che sarà un Papa "diverso" e la
sua instancabile missione ne è testimonianza nei quattro angoli del mondo. Autoritario nelle convinzioni e di una dolcezza che non riesce a trattenere al cospetto dell'infanzia e degli ultimi, ha sdoganato l'idea di una fede profonda riservata agli eletti, ha esortato e affascinato i giovani al punto che ha mosso folle oceaniche durante la sua agonia. Subì un attentato il 13 maggio del 1981, dal quale ne usci dopo non poche sofferenze, avviandosi in un cammino di debolezza fisica crescente e mai occultata. Sotto il suo papato l'evento più straordinario che ricordo è il crollo del muro di Berlino nell'autunno del 1989 , che riunifica la Germania est a quella ovest.
Un Papa che regala il perdono al suo attentatore, concedendogli un colloquio privato in cella è difficile da dimenticare.La data poi del suo attentato , il 13 maggio è legata alla ricorrenza dell'apparizione della Madonna di Fatima e ai "messaggi" custoditi in Vaticano, rivelati da suor Lucia, l'ultima delle testimoni della visione della Madonna proprio a Fatima. Motivo per il quale il Papa, considerò la sua salvezza un' evidente intercessione della Madonna e chiese che il proiettile estrattogli venisse incastonato nella corona della statua a Lei dedicata.Un uomo instancabile nella sua missione e soprattutto esempio vivente del prodigio della fede nella malattia.I suoi ricoveri tengono il mondo con il fiato sospeso e sempre lo restituiscono più provato ma più forte nella volontà. Scherzoso e lieve, amante della musica che condivide sul palco tra e per gli ultimi, vigoroso e irremovibile nei suoi moniti più severi.Lo ricordo al muro del pianto, inserire un messaggio tra le pietre come un figlio che si scusa con il Padre o a colloquio con Madre Teresa di Calcutta, la piccola suora albanese che ha dedicato la sua vita agli ultimi dell'India in un dispendio di energia che solo la fede profonda è in
grado di farti trovare.L'immagine del loro incontro immortala l'esempio di due giganti che,seppure in contesti diversi,hanno reso nei fatti il significato dell'esempio. Un Papa capace di gesti spontanei ma che la loro naturalezza e semplicità lo hanno reso straordinariamente anomalo e vicino.La veridicità di questa mia affermazione sta nella partecipazione che il mondo giovanile gli ha tributato nei suoi passi più importanti fino a quello finale avvenuto il 2 aprile del 2005. Un altro fatto di rilevanza notevole è stata l'elezione nel 2008 del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America.Un uomo di origini Keniote varca la soglia della Casa più famosa e testimonia finalmente un passo umano straordinario, che supera definitivamente ogni preconcetto razziale e consegna una nazione ad un uomo giovane e nuovo. Credevamo che l'anno 2000 fosse sinonimo di una svolta ricca solo di perplessità e dubbi, in realtà è stato l'inizio di una nuova epoca che solo tu, quando avrai la mia età riuscirai a comprendere in tutta la sua complessità, in virtù del mio teorema che la vista migliore per
cogliere l'insieme dei fatti è da lontano, come accade per noi oggi che tributiamo onore al periodo risorgimentale che ci ha regalato il concetto di paese.
È strano pensare che quello che per noi è ora storia relativamente recente, per te sarà così lontana se letta sui libri, se invece visiti i luoghi che hanno fatto da sfondo agli eventi salienti di cui ti parlo, puoi capire che la memoria non ingiallisce anzi ha un'eco profondo che ancora fa proseliti.Abbiamo spesso ammirato il senso patriottico degli americani quando li abbiamo visti stringersi in uno sforzo comune per portare aiuti nel recente attentato alle Twin Towers, dimenticando però lo spirito italiano di cooperazione che si é rivelato prezioso in molte sciagure naturali come terremoti ed alluvioni. Potrei citarti l'alluvione di Firenze negli anni sessanta, quando l'Arno esondò travolgendo nel fango ogni cosa.Allora ci fu il soccorso degli Angeli del fango, giovani da ogni dove che si prestarono per il recupero dei beni preziosi che Firenze custodiva.Oppure lo spirito di soccorso che contraddistingue i nostri alpini che spesso si prestano per aiuti concreti in varie cause.L'attentato di Nassyria, nel quale morirono 19 italiani,impegnati in una azione umanitaria in Iraq ci ha visto partecipare ad un lutto nazionale che ha commosso profondamente.Era il 12 novembre del 2003 ed era solo l'inizio di azioni militari che purtroppo ci videro anche in Afghanistan.
Oggi siamo alla fine del 2011, abbiamo superato di oltre un decennio il secondo millennio e siamo alle prese con il rilancio economico del nostro paese che crea non poche preoccupazioni.È un denominatore comune quasi mondiale che vede il gotha dell'economia allo studio di soluzioni possibili.Purtroppo pare che i "vecchi" problemi italiani non abbiano ancora trovato rimedio e posso immaginare che ti sembrerà impossibile, in un paese che guarda al futuro e si ingegna in mille modi per valutare al meglio le sue eccellenze, ceda sotto le forti piogge al nord come al sud.Potrei elencarti città note come Genova, che si trova a combattere alacremente per sé e per zone turistiche in gravi difficoltà allagamenti e frane.Così pure la Toscana, come era toccato alla Campania o alla Sicilia ed anche il Veneto.Ci si dimentica troppo spesso della terra che ci "sopporta" e subisce la nostra incuria e rifiuta il nostro disinteresse.Sono ferite profonde che non possono essere curate con banali cerotti ma hanno bisogno di cure mirate e costanti fino alla totale cicatrizzazione.Ti sembrerà un paradosso ma è così, lo stesso uomo che è andato sulla luna, ci è tornato tante volte da voler scoprire altro, quello che si inventa robot piccolissimi per operare nel corpo umano in modo sempre meno invasivo, quell'uomo che studia alacremente per sconfiggere malattie che ci affliggono da troppo tempo con risultati sempre
più mirati ed adeguati, non si cura di dove abita, delle sue montagne e della vegetazione che le abbellisce. Non so nemmeno come spiegarti possa accadere ma accade e purtroppo ci troviamo a contare vittime con dolore e partecipazione ma poi sembra che archiviamo in un angolo nascosto per continuare a illuderci che non succederà una volta ancora.Non so cosa sarà il tuo futuro ma oggi sembra di vivere in una continua contraddizione nella quale il presente ci ammonisce così, con una regia che potrebbe essere guidata e non subita.Se vuoi possiamo chiacchierare a lungo dell'energia che stiamo cercando di produrre in modi sempre più diversi.C'è stata l'epoca della produzione nucleare che però, a volte per tragiche fatalità, altre per errori umani, abbiamo pagato con la salute.Quando mio figlio era un bimbo piccolo come te, successe un disastro ambientale in Russia, a Chernobyl per l'esattezza, si verificò un danno in una centrale nucleare che arrivò
ad inquinare l'aria fin qui in Italia. Fu a rischio tutta la coltivazione di ortaggi e le immagini che giungevano da là, si commentavano da sole, parlavano di morte e danni difficilmente calcolabili per la salute anche delle generazioni future.Cancro e modificazioni genetiche erano le prospettive più rosee.Io prima di allora non avevo mai sentito parlare di quella località e ignoravo bellamente l'esistenza di un simile impianto, ma quando si verificano simili tragedie, il mondo si fa piccolo e la solidarietà gigante al punto che le parrocchie si diedero da fare per ospitare in affido temporaneo, bimbi che necessitavano di cure amorevoli, cibo sano e tranquillità per superare almeno l'emergenza.Da ragazza avevo già vissuto un disastro ambientale, mi
riferisco alla fuoriuscita di diossina da uno stabilimento vicino a Seveso , nell'evoluta Lombardia. Fu straziante vedere gli effetti sulla pelle delle persone che sembrava avessero subito ustioni da fuoco vivo.Si accetta più facilmente un incidente aereo, un terremoto ma pensare di convivere con qualcosa che ti può annientare fisicamente e saperlo maneggiato vicino a te mette paura e tanta. Tutto si scopre dopo, quando le conseguenze sono già in atto e l'uomo non può far altro che provare ad arginare. Questo fa paura e per assurdo anche in questo, ci sono state delle ricadute cicliche che abbiamo subito.Purtroppo l'imponderabile esiste non solo nel positivo, l'errore fa parte dell'uomo ma gli effetti hanno avuto ripercussioni tali che di umano hanno avuto poco! Le alternative di energia risiedono da sempre nell'acqua, nel sole e nel vento ed è in questa direzione che ci si sta muovendo per ridurre inquinamento e costi.Non esiste altra strada.Tutto serve ed ogni sforzo è orientato verso questo obiettivo.
Ci siamo resi conto da parecchio tempo che la nostra salute dipende molto dall'ambiente che ci circonda, dalla vita che conduciamo, da quello che mangiamo, non abbiamo ancora trovato la causa principe per estirpare il male del secolo che si traduce con la parola cancro, posso però dirti che, se prima la sola pronuncia era una condanna a morte quasi inevitabile ora , grazie alla ricerca, tutto si è ridimensionato e mille sono le risorse che l'oncologia può offrirci.Elevata è la percentuale di guarigione e la lotta continua.Macchinari sempre più sofisticati e avveniristici ci consentono diagnosi sempre più precoci e precise, riducendo i tempi di guarigione insieme alla chirurgia che è divenuta spesso laparoscopica e computerizzata.Siamo però diventati un paese di "vecchi" , nel senso che la prospettiva di vita si è notevolmente allungata e le nascite "italiane" hanno subito una battuta d'arresto, compensate solo dalle nascite di stranieri naturalizzati. Ovviamente la soglia di vecchiaia più avanzata ci ha fatto conoscere malattie relativamente nuove e invalidanti come l'Alzheimer, la demenza senile, il morbo di Parkinson, unite agli acciacchi più familiari che usualmente tediano la terza età.Questo ha aperto una problematica di assistenza domiciliare che ha offerto un orizzonte lavorativo a persone di nazionalità diverse ma prevalentemente russa e affine, impiegandole come badanti in famiglia.Per contro, nuove migrazioni da paesi diversi dal nostro, ci hanno procurato la recrudescenza di malattie che pensavamo definitivamente debellate nello scenario medico, mi riferisco per esempio alla tubercolosi, che richiama alla mente i vecchi sanatori nei quali venivano curati i nostri ammalati.
Come vedi, la globalizzazione ha anche questi rovesci e rimarca, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto
l'habitat ci renda diversi.Abbiamo temuto pandemie come la Sars, proveniente dal Sud est asiatico, un virus presente negli animali e trasmesso all'uomo poi debellato o l'influenza aviaria originatasi dai volatili. Abbiamo
temuto il fantasma della "peste" narrata dal Manzoni nei Promessi Sposi, sotto nuove vesti.Poi in realtà stiamo combattendo con un virus altrettanto subdolo, come quello della HIV, comunemente chiamata AIDS, che si trasmette sessualmente o attraverso contatto di sangue infetto, che pare abbia la sua origine nel continente africano e che è arrivata a noi velocemente appunto con la migrazione umana.Malattie croniche per le quali la ricerca sta affrontando notevoli sforzi per garantire qualità di vita accettabili e stabili. Questa malattia ha avuto il suo periodo di maggior diffusione con l'espandersi della droga in vena, per l'uso multiplo di siringhe, per rapporti non protetti ed anche, purtroppo, per trasfusioni di sangue
infetto! Come vedi, piccolo cucciolo d'uomo, non ci siamo fatti mancare nulla, alcuni malanni ci sono piovuti addosso a dispetto della nostra conoscenza, altri invece li abbiamo provocati con la sofisticazione dei mangimi per animali e mi riferisco al morbo della mucca pazza ( encefalopatia spungiforme ) che ci ha costretti alla rinuncia di determinate parti animali, per azzerare le possibilità di trasmissione all'uomo.Cambiano i tempi ma come potrai notare, l'uomo crea e l'uomo distrugge in virtù del bene e del male che è insito in lui.Siamo arrivati ad eccellenze mediche straordinarie di trapianti, anche multi organo ed io ricordo ancora il nome del primo cardiochirurgo che aprì la frontiera del trapianto di cuore in Sudafrica, il professor Barnard.Questo ti dimostra anche quanto il mondo a volte viaggi a due velocità e quanto la medicina non si sia mai fermata. La robotica poi, finalizzata alle specialità di prevenzione e cura sta progredendo a passi spediti. L'uomo sa stupire per la capacità creativa e si sta perfezionando anche per "riparare" la macchina più stupefacente al mondo quale è il corpo umano. La scienza ci permette di sondare il nostro patrimonio genetico, prevedendo e
riparando anche il nostro sistema immunitario, sentirai anche parlare di cellule staminali che in questi anni di febbrile ricerca, stanno aprendo possibilità impensate per la rigenerazione di tessuti che contribuiscono a risoluzioni pressoché definitive insperate. Per contro , non è mia intenzione omettere la realtà opposta, ossia paesi in cui l'acqua, alla base della vita, è ancora oggi un miraggio. Oltre ad essere utile per vivere, più del cibo, impedisce la coltivazione e la fertilità di qualsiasi terreno ma, primo fra tutti, nega l'igiene personale che è alla base di qualsiasi profilassi igienica.Ci sono medici che fedeli alla loro vocazione, sempre più numerosi, offrono
il loro operato gratuitamente e a scopo benefico,laddove un ospedale attrezzato è raro come la pioggia nel deserto.Questo è l'uomo! Anche tu lo sarai e tutto ciò che mi sento di dirti è di non dimenticarti di ciò che ti sto narrando sommariamente per realizzare in fretta che il futuro è frutto in buona parte delle nostre azioni.Se si pondera con serietà su questo banalissimo concetto, vedrai che le scelte saranno meno leggere all'inizio, ma di certo creeranno più progresso e meno danni di quelli che, ahimè già ci toccano per volontà superiore!
Tutto il mondo capitolerà su questa banale verità, ti potrei parlare per esempio del trattato di Kyoto che prevedeva un impegno mondiale per la riduzione dell'inquinamento dell'aria e che sta diventando di quotidianità individuale, perché tutto parte da ciò che ognuno si impegna a fare e l'unità d'intenti crea il mondo.
Rileggendo quello che ti sto raccontando, ancora una volta mi stupisco di quello che ho vissuto.Dal 1961 ad oggi, ho assistito a evoluzioni epocali e si sa che quando le vivi non ti rendi conto nell'immediato della rilevanza che queste avranno nella vita futura. Ero una bambina quando nell'estate del 1969 ho assistito al primo sbarco sulla luna, ignara del fatto che sarebbe stato l'inizio di studi ed esperimenti che si sarebbero succeduti con una frequenza a dir poco sbalorditiva.Potrei dirti delle trasformazioni che la televisione ha subito, la prima fra tutte che ricordo molto distintamente fu la nascita delle immagini a colori. Da bimba, per avere una prospettiva di quello che sarebbe stato, si usava una pellicola da applicare allo schermo.... Ora i televisori sono piatti, minuscoli, tutto viaggia in rete e grazie all'evoluzione della tecnologia, si può comunicare e vedersi con banalissimi dispositivi ( dalle webcam al semplice occhio inserito nell'hardware) in tempo reale e in modo nitido e veritiero.Questa è la tecnologia che avvicina, utile e fruibile per esempio nelle videoconferenze di interesse mondiale, così pure per comunicare con amici e parenti cari lontani, senza difficoltà. Anche io in questo momento sto usando un tablet, ossia un computer piatto e senza fili,di dimensioni irrisorie, che sfrutta l'uso di una piccolissima scheda telefonica, insomma l'evoluzione del cellulare che diventa computer, telefono, macchina fotografica e videocamera.Vengo dall'età della Polaroid, una macchina fotografica che stampava immediatamente la fotografia e mostrava in pochi minuti il risultato, ne conservo ancora! È incredibile quanto la tecnologia azzeri le distanze ma, per assurdo, allontana le persone vicine.Ti sembrerà un controsenso quello che ti sto dicendo ma abbiamo corso questo rischio.Affidando tutto allo scambio telematico di conversazioni, abbiamo incluso anche il rapporto umano privato che si è depauperato di iniziative personali e umane che sono alla base di ogni rapporto.Per dirla in soldoni, ci siamo sentiti più soli tra noi e vicini agli antipodi per capirci.Stiamo rivalutando da poco il gusto di parlarci, di confrontarci, di conoscerci.Nella fretta di progredire e
star meglio, siamo entrati in una spirale di eterna rincorsa che ci ha visto perdere per strada pezzi importanti di umanità che stiamo ritrovando ora.Siamo anche diventati diffidenti poiché l'arrivo degli " stranieri" ci ha riservato anche un aumento di criminalità spicciola e non, che ci ha arroccato ancora di più dietro i nostri baluardi, imponendoci di difenderci anche da chi pagava lo scotto unico di una provenienza simile ed azioni sconsiderate di chi lo ha preceduto.Questo ha condizionato e lo fa ancora, la vita sociale nelle grandi realtà urbane e via via anche nei piccoli centri.Queste mie parole dovrebbero servirti per ricordare sempre che qualunque sia il tuo vissuto lavorativo ed umano, si arricchisce e si consolida con la costruzione di rapporti veri che si instaurano con lo scambio vicendevole di esperienze.Tutto serve e ti accorgerai che le esperienze, anche quelle negative ti aiuteranno a crescere !
Sembra il racconto di un secolo invece è solo un resoconto sommario di eventi che ricoprono cinquant'anni,la mia età.L'evoluzione della comunicazione,della trasmissione dei dati, lo sfruttamento delle energie rinnovabili, la ricerca in tutti i campi, la medicina, i trasporti, proprio in questi giorni si sta svolgendo a Bologna una delle più importanti manifestazioni fieristiche per quel che riguarda i motori:il Motor Show , una vetrina importante delle novità nel settore "motori",nel quale puoi trovare il futuro del comparto dell'auto e delle moto, con prototipi di idee in fase di realizzazione, di nuovi motori con propulsioni ibride ed elettriche.Assistiamo ad un grande fermento che ci vede impegnati su tanti fronti ma di base, tutti finalizzati all'emissione sempre meno inquinante dell'aria, ad un approvvigionamento sempre meno costoso di energia e mobilità sempre più innovativa e adeguata alle esigenze del momento. Che non sia un periodo facile è sotto gli
occhi di tutti, ma le idee, come ti spiegavo prima, non mancano affatto e il dialogo con paesi che cercano soluzioni è fitto e quanto mai necessario In questi giorni, nel periodo prenatalizio, si discute a livello di economia per varare una manovra che ci faccia superare l'impaccio di una crisi che sembra non possiamo risolvere.A mio modo di vedere non è vero che non possiamo risolverla, dobbiamo semplicemente trovare il modo di agevolare il mondo del lavoro, in modo che nuove assunzioni, a costi ridotti ci creino quella microeconomia che di fatto è l'ossatura vera del paese.Invece si continua a parlare di pensioni, di sacrifici che di fatto ricadono spesso su
chi già vessato lo è e già da tempo.Governati da una classe politica che predica ma non dà esempio, ci sentiamo perennemente gravati da un debito che ha origini lontane e che ha cercato soluzioni di appianamento sempre e solo nel comparto delle pensioni, della sanità e della scuola, eludendo bellamente un concetto meritocratico in tali campi.Per esempio, aziende sanitarie che non funzionano, con costi esorbitanti di gestioni parrebbero "punite" allo stesso modo di Asl che ottimizzano costi e ricavi mai a discapito della qualità. Qualità non è un concetto astratto ma qualcosa che dovrebbe esprimere l'impegno profuso in un lavoro con la finalità ultima e sola di servire allo scopo per cui ci si è impegnati.Rimaniamo di solito affascinati da sistemi che funzionano e riteniamo straordinario ciò che in realtà dovrebbe essere la normalità.Passa invece il concetto che il lavoro cercato e offerto sia un lusso e non l'unica medicina per sanare il malato.Ci si affanna sulle pensioni per nascondere una realtà di difficoltà oggettiva che può essere superata con criteri che non mandino a pezzi la vita sociale ma incrementino la sopravvivenza insindacabile di chi ne ha diritto nella fascia di età in cui si trova.Senza dimenticare che oggi, le famiglie si trovano il più delle volte a sostenere le spese di una generazione nuova che, se pur con capacità, ha difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.Un circolo vizioso che penalizza maggiormente l'economia, gravata da un crollo dei consumi ma soprattutto da una visione di futuro che pare sempre più ristretto.La Comunità Europea ha visto l'entrata in Unione di paesi che venivano da regimi politici che avevano depauperato risorse ed energie a scapito del proprio elettorato e l'adeguamento ad intenti comuni ha creato risorse per le imprese che cercavano "alternative" di manodopera a basso costo, impoverendo a mano a mano le risorse locali. Questo non sempre è stata una scelta di mercato possibile per incrementare facilmente il profitto ma anche una "costrizione" , diretta conseguenza del costo del lavoro.È una realtà che dura da anni e anni e che ora, mostra più che mai le sue falle.Come ha bene esposto chi di imprenditoria se
ne intende, il coraggio oggi sta proprio nell'esatto contrario, nell'investire nel proprio paese, chiedendo aiuti a tutti gli organismi possibili per incentivare questa realtà attuabile e che da sola muoverebbe non pochi meccanismi.Si vive di paura, di incertezza, quando invece ci sarebbe bisogno di pochi concetti chiari e facilmente comprensibili, mettendo in condizioni psicologiche diverse chi ha voglia e qualità per impegnarsi.Siamo un paese di capacità, di voglia di fare, e abbiamo sempre goduto di stima meritata in tanti campi, non vedo motivi per cui questo concetto dovrebbe essere sminuito e non confortato.Se ci sono comparti
economici che rendono per esempio nelle esportazioni qualcosa dovrà pur significare! All'estero i nostri italiani fanno spesso sforzi notevoli ma sono considerati, qui pare accada il contrario! Prendiamo per esempio in considerazione il lavoro di persone straniere da noi.La realtà ha più facce, ci siamo sentiti
dire che gli stranieri hanno ricoperto ruoli che le nostre nuove generazioni non volevano più fare e c'è del vero, per contro, si può anche dire che retribuzioni irrisorie se confrontate con il costo della vita, hanno penalizzato questo comparto e l'impiego di stranieri è diventata una costante con risvolti assurdi.Si è fatto "uso" degli stranieri, che adeguandosi a standard di vita inaccettabili, hanno affossato il problema loro malgrado innescando un meccanismo di convivenza sociale difficile e stili di vita che hanno penalizzato le realtà urbane.Abbiamo quindi assistito ad un degrado progressivo di realtà eccellenti che ha
chiamato non pochi sforzi per essere risolte. La domanda che più facilmente viene alla mente è come mai i paesi da cui provengono li inducono ad andarsene, poiché la realtà economica che spesso incontrano qui credo sia peggiore di quella che lasciano alle loro spalle.Mi riferisco a paesi europei e non certo a quelli che
stanno vivendo l'incertezza di un post rivoluzione.Cambiamenti profondi e radicali impongono altrettante fasi di assestamento, è abbastanza prevedibile, anche se la loro emigrazione precedente si è sparpagliata in tutta l'Europa.Spesso mi sento dire che l'immigrazione alla quale abbiamo assistito fino ad ora, ha visto da noi la possibilità di libertà che più assomiglia all'assenza di regole e non al rispetto di azione reciproca e questo lo si può riscontrare nelle notizie di cronaca locale. Se riprendiamo in mano il discorso di Comunità, dovremmo pensare che almeno in questo ci sia un obiettivo comune atto a limitare questi fenomeni e non a pulire il proprio territorio per sporcare quello altrui.Vedendo quello che accade, ci si rende conto che la speculazione non esiste solo nella finanza ma anche tra le persone e in questo senso credo si assista ad una regressione civile, testimonianza che stiamo cercando di allineare genti che provengono da realtà veramente molto lontane dalla nostra.Non credo dipenda dal contesto religioso nel quale siamo sempre vissuti ma piuttosto da un'educazione di base e civica che ci dovrebbe educare alla convivenza pacifica nel rispetto delle esigenze di entrambi.Se poi un popolo è animato da uno spirito cristiano forse lo è ancora di più ma non per questo è migliore o peggiore.La matrice umana ci accomuna come persone, la realtà di vita interviene a modificare abitudini quotidiane a tutto tondo ma non nell'intimo.Episodi sporadici non fanno l'abitudine ma non dovrebbero nemmeno caratterizzare la normalità. Questo invece è quel che sembra far più notizia oggi e ci spiazza nell'imbarazzo di veder consolidarsi crimini che consideravamo propri di paesi arretrati in civiltà. Il Dio denaro, condiziona non poco l'obiettivo e pare si faccia propria la massima machiavellica del "fine che giustifica i mezzi" nella peggiore delle sue interpretazioni.
È mia intenzione narrarti episodi sempre più frequenti di maltrattamenti all'infanzia in ogni loro forma.Se partiamo dal presupposto che i bambini sono il nostro domani, c'è da chiedersi come mai abbiamo assistito all'odio più feroce in tempi in cui avremmo dovuto considerare l'evoluzione la nostra bandiera. Ti esemplifico le mie parole per farti capire a cosa abbiamo assistito per esempio nel conflitto etnico esploso nei Balcani, quello che ha portato al frazionamento della vecchia Yugoslavia , retta da Tito.La ferocia umana si è concretizzata in una pulizia etnica che ci è giunta in casa attraverso la televisione.Scene di vita quotidiana in un mercato, sconvolta all'improvviso da un esplosione che ha disintegrato corpi inermi, facendoli volare in aria come pezzi di stracci.Oppure un attacco terroristico cruento avvenuto in territorio russo, eseguito da frange estremiste che hanno fatto irruzione in una scuola gremita di bambini e insegnanti,minacciando di farsi esplodere con munizioni che avevano addosso.Quando si cercò di sventare l'attacco, il bilancio delle vittime fu impressionante e le immagini pervenute a noi furono di una crudeltà insopportabile, passando alla storia come il massacro di Beslan.Per quanto ci si possa sforzare di trovare motivi che pallidamente giustifichino anche solo il pianificare di questi crimini, tu capisci che la follia dettata da qualunque tipo di estremismo ê l'unica ragione da condannare. Tornando indietro nel tempo, potrei annoverare anche fatti delittuosi come quelli commessi da Saddam Hussein contro i Curdi, per il cui sterminio vennero impiegati gas letali.Fu processato poi per crimini contro l'umanità ma come puoi ben capire, sono fatti avvenuti che la memoria non cancella e che non trovano alcuna giustificazione umana possibile.Potrei pure parlarti di episodi di povertà tali che hanno indotto persone ad offrire un rene da espiantare in cambio di soldi o infanzia scomparsa nel nulla con il non remoto sospetto che sia finita in un circuito di donazioni illegali di organi, senza contare poi l'abuso infantile per soddisfare le esigenze di un turismo sessuale adulto.Come puoi notare l'infanzia non è uguale in tutto il mondo anche se i bimbi lo sono ed hanno le stesse esigenze e gli stessi diritti. Un bimbo si aspetta amore, dedizione, calore, cibo, gioco, cure, istruzione, tutto ciò che di certo avrai tu che non manchi di nulla di quel che ti ho elencato.Sei davvero fortunato e vorrei tu fossi già in grado di capire quello ti sto dicendo.Uomini più normali invece, in questo periodo natalizio, si prodigano più del solito per portare aiuto e solidarietà a bimbi ammalati in ospedale, a persone anziane e sole, o si prestano come accompagnatori di ragazzi diversamente abili, per dar sollievo a famiglie che portano il peso di crescere queste creature con sforzi notevoli.Questo è il mondo della
solidarietà, del sociale che anche per l'innalzamento della soglia di vecchiaia, ci sta facendo affrontare problematiche che qualche decennio fa non conoscevamo.Come vedi la sensibilità esiste ed appartiene anche ai giovani anzi, sono proprio loro la risorsa da valorizzare.Quando si hanno questi slanci spontanei,quando si avvertono queste esigenze che si concretizzano in un'attenzione al prossimo, non c'è da temere nulla anzi! Il loro operato esprime meglio di qualsiasi parola il concetto di umanità e cittadinanza responsabile.Chiunque desidererebbe fregiarsi della genitorialità in questi casi.Di certo hanno avuto esempi ottimi o semplicemente sono stati cresciuti senza paraocchi, in modo da poter scegliere consapevolmente chi diventare.Dedurrai che essere genitore è il ruolo più carico di responsabilità in assoluto, come del resto la famiglia è il primo esempio di comunità nel quale si attuano le regole di convivenza civile e responsabile.Va
da sé che a fianco a questa, subentra la scuola,lo sport, l'oratorio e mano mano crescendo fino al mondo del lavoro,Forgiare persone capaci di scegliere in base a criteri di serietà e non di mero opportunismo non è impresa facile, da genitore si tenta di impartire il meglio della nostra sapienza di vita non per farne dei cloni che scimmiottino il nostro vissuto ma per rendere fruibile la nostra esperienza come mezzo di confronto. Il senso di questa mia narrazione è di mostrarti anche quanto la storia subisca dei corsi e ricorsi.L'umanità tutta ricade spesso in errori già commessi e il valore della storia sta proprio nel valutare il pregresso per affrontare con modalità nuove quel che spesso è già avvenuto. I crimini contro l'umanità si erano già perpetrati con il genocidio degli ebrei, l'uso di armi nucleari l'avevamo già vissuto con lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, gli effetti li conoscevamo così come conosciamo il valore della non violenza, vedi
l'esempio del Mahatma Gandhi o di Mandela in tempi più recenti.Ti cito questi esempi per significarti quanto il pensiero condiviso possa essere ostacolato da interessi importanti, fino al tentativo di ucciderlo , come in realtà accadde nel primo caso e quanto questo non sia morto con l'esempio, ma abbia attecchito al punto da cambiare un paese. Come puoi apprendere documentandoti, non accade solo in negativo ma anche in positivo.L'unica costante che tristemente ricorre è che quando non si hanno argomentazioni valide per
confutare un pensiero discorde o che è contro interessi importanti, si ricorre ad azioni di forza,magari fisica o a mezzi furbi per eliminare la possibile realizzazione e annientare così l'avversario.Questo non è sintomo di capacità dialettica ma di mancanza di argomentazioni valide che possano generare un confronto di critica costruttiva,l'unica che garantisce una visione più ampia delle problematiche in essere , conducendo a soluzioni più adeguate e lungimiranti.Quando si parla di violenza, che sia terroristica, di regimi politici autoritari o di degenerazioni banali di dialoghi , assistiamo proprio a questo! Se vogliamo prendere ad esempio il mondo della politica, ti accorgerai che fare sul serio non coincide con la popolarità e la scorrettezza e giochini di potere sono di gran lunga più di moda, con il rischio di svilire un mezzo che dovrebbe essere vocato proprio alla dialettica.Ribadisco, non quella sterile e fine a se stessa, ma di confronto e desiderio di fare, proponendo e realizzando richieste di un elettorato in difficoltà. Spesso ho avuto modo come tutti di assistere a dibattiti politici di ogni genere e lingua e di avere l'impressione di assistere a scene da un pollaio in rivolta che nulla ha a che fare con l'immagine di democrazia che è principio fondante della nostra costituzione.
Abbiamo assistito al degrado della buona politica ed è questo che ci ferisce, il verificarsi di scandali veri o architettati ad arte, ha distorto la visione di una classe atta a governare per volontà elettorale, di qualunque schieramento essa fosse, alimentando il malcontento.Confido in un nuovo periodo di rinnovamento che dia risposte davvero efficaci alle necessità del momento, cercando di sanare la mancanza di fiducia che serpeggia. I sacrifici pesano sempre, ma per una volta sarebbe davvero auspicabile che si riducesse il divario tra stato e popolo, per ridare credibilità ad un operato serio, cancellando una volta per tutte l'amara sensazione di lontananza delle istituzioni dal cittadino.Non è una questione solo di vil denaro ma di un atteggiamento che spesso ci fa sentire su due barche diverse, quando invece chi siede sugli scranni parlamentari lo deve ad un consenso accordatogli per idee proposte e condivise.Questo dovrebbe essere il vero senso dell'attuazione di
un concetto antico come quello di "democrazia" che per derivazione etimologica spiega l'importanza della volontà del popolo.A fianco a questo principio abbiamo assistito anche alla nascita di un altra visione di gestione politica che è il federalismo.Di per sé è un concetto direi semplice anche se la sua attuazione pare sia invisa a molti.Il meccanismo promosso da questa visione enfatizza la necessità di valutare esigenze e risorse a livello regionale, modulando la gestione del denaro pubblico in modo territoriale, per soddisfare bisogni che
ovviamente non sono uguali per tutti, limitando passaggi lunghi e complicati che rallentano la realizzazione di qualsivoglia attuazione.A questo proposito c'è stato un grande fraintendimento che ha generato una falsa credenza per nascondere l'obiettivo reale che, a mio modesto parere, avrebbe dovuto rimarcare la responsabilità di gestione dal piccolo al grande.Non mi imbarco a raccontarti le beghe politiche
che ne sono derivate e che ancora persistono.In piccolo, sta succedendo quello che nella Comunità Europea è in atto già da tempo, ossia la difficoltà di trovare un allineamento tra paesi che provengono da realtà diverse, ognuna con un passato che ne ha determinato l'economia, il sociale e la visione di futuro. Per farti un paragone che sia più facilmente comprensibile, potrei proporti la metafora di una classe nella quale vengono inseriti a mano a mano dei bimbi con un livello di istruzione diverso da quello dello standard della classe
precedentemente formata, perciò il gruppo docente o rallenta il ritmo per consentire al nuovo di raggiungere lo stesso livello cognitivo,impegnando diversamente il primo,o si ricorre ad aiuti specifici più intensivi per far sì che gli ultimi arrivati apprendano in minor tempo, evitando il rallentamento globale.Mi è sempre stato insegnato che ciò che accade nel piccolo si spande fino al grande, la teoria dei cerchi concentrici dell'acqua dopo il lancio di un sasso, ed è vero.Buoni esempi che funzionano fanno eco e trovano arricchimento di opinioni nel loro espandersi fino a diventare completi e complessi ma pur sempre figli di una idea chiara, semplice e comprensibile.
Ho sfiorato anche questo argomento per farti capire quanto sia complicato arrivare all'equilibrio.Oggi ragioniamo sulla realtà di 27 paesi e abbiamo oltreoceano una nazione che ne conta 50 che ha sempre pesato moltissimo nello scenario politico ed economico mondiale ma che non nasce dall'oggi al domani.Cambiamenti epocali si sono visti anche nella più vicina Russia che ha visto la nascita di realtà indipendenti come quelle baltiche, mi riferisco alla Lettonia, Estonia,Lituania, Moldavia,Ucraina,Bielorussia. Siamo passati da periodi critici di rapporti sospesi tra le superpotenze,periodo che è passato alla storia con l'appellativo di guerra fredda, poi passare ad una Russia di Gorbaciov che stava cambiando, attraversando la fase della trasparenza ,fino ad arrivare a Putin e Medved. Non ti nascondo che mi sento più vicina al modello americano per forma mentis ed anche perché spesso ,se indaghi sulle lontane origini di un americano, ci trovi sempre un italiano.Alcuni attori importanti del mondo cinematografico hollywoodiano lo hanno dichiarato più volte. Come vedi siamo ovunque! Superando questo particolare che ha del vero, resta un paese che esprime una diversità di popolazione per
antonomasia ed è stato per tanti anni il simbolo di un sogno di libertà e possibili realizzazioni.Diciamo pure che anche il concetto di libertà ci accomuna di più a loro che non ad altre realtà.La Russia non può certo essere annoverata tra i paesi più liberi, ossia dove esprimere il proprio pensiero era un lusso e dissentire da un pensiero imposto veniva punito severamente.Ti potrei citare diversi esempi di alta letteratura che furono mandati in esilio nei campi in Siberia proprio per aver osato diffondere modelli di pensiero diversi.Come tutte le grandi realtà di sinistra anche la Cina vive la medesima realtà di controllo ma ha saputo prendere un passo diverso e ha avuto notevoli contatti con l'occidente al punto da apprezzarne lo stile, il prodotto, la cultura, di cui loro comunque ne sono testimoni millenari.Trasformazioni di proporzioni gigantesche, ancora in atto che hanno modificato fortemente tutto un panorama economico, con risvolti in positivo e negativo. Sono e restano paesi, sia la Cina che la Russia, di culture importanti che ci hanno regalato esempi in tanti campi dell'arte e delle invenzioni.Avendo avuto io un approccio alla cultura orientale, ne sono affascinata e riconosco che le nuove generazioni sono forse i nostri fan più accaniti.Lo si può riscontrare facilmente nella moda in primis, lo stile italiano e tutta la nostra cultura li vede ospiti abituali nelle nostre città d'arte, nei nostri negozi di moda.Lo stesso dicasi anche per gli americani che da sempre ammirano l'italianità.Con questi però abbiamo un rapporto che deriva dal periodo della guerra e che non si è mai deteriorato.
Quando ebbi l'occasione di studiare a Los Angeles nel periodo estivo, all'epoca della mia maggiore età , mi stupì molto questa loro ammirazione per lo stile italiano.Nella famiglia presso la quale ero ospite, i miei " fratelli" americani erano molto affascinati dai vestiti che indossavo e che erano tutti di fattura italiana ed io per contro non mi capacitavo che una ragazza potesse guidare una macchina alla sola età di sedici anni. Forse anche perché io che ero maggiorenne non mi sentivo così alla sua età.La conquista del motorino era già tantissimo e il traffico cittadino non era al pari di quello di oggi.Tante cose mi parvero strane e per certi versi anche improponibili da noi ma in fondo eravamo alla fine degli anni settanta. Poter mangiare ad un fast food, serviti direttamente in macchina o festeggiare un compleanno a sorpresa in un locale simile ad una nostra pasticceria era lontano dalle nostre abitudini. Oppure un appuntamento al buio, procuratomi solo ed esclusivamente perché il ragazzo in questione era di origini lontane italiane fu molto buffo. Se ci ripenso ora, rivaluto nuovamente l'intento benevolo dell'iniziativa che vissi comunque senza alcun imbarazzo, rimediando una visita a Disneyland
e chiacchiere in lingua slang che di certo gli procurarono non poca ilarità. Un mondo godibile per i luoghi, il clima, le opportunità di muoversi in libertà in una sorta di intrecci costruiti per garantire sicurezza e affidabilità. Rimasi affascinata da una partita di baseball allo stadio e all'incontro con la squadra dei Dodgers. Quel passato ora è molto simile al nostro presente e da diversi anni. Se ripenso poi al parco divertimenti o
all''Acquario con le orche, mi viene spontaneo paragonarlo al nostro Gardaland e all'Acquario di Genova e tanti luoghi di divertimento che sono sorti in Italia e che non ho mai visitato.Anche Parigi con Eurodisney ha un fascino tutto suo, molto simile al mondo di Disneyland.
Quanto poi ad Acquari e Zoo, l'ultimo che mi ha lasciato molti ricordi indimenticabili, dopo la visita a quello di Miami, è quello di Stanley Park a Vancouver, nel quale puoi quasi toccare con mano fauna marina straordinaria. Anche nel veronese puoi assistere alla vita animale con una sorta di libertà che non si dimentica, mi riferisco allo Zoo Safari con i suoi percorsi africani di animali in libertà.Quando invece ci fu data l'opportunità di visitare Hollywood e gli studi dove furono registrate le scene dello Squalo, rimanemmo tutti sconcertati da quanto la finzione cinematografica si tramuti in realtà agli occhi dello spettatore! Anche a Vancouver erano in essere set
cinematografici e stavano girando più scene proprio in downtown. Sembra infatti che sia diventata la destinazione ideale per la cinematografia hollywoodiana anche per via di costi più accessibili. Non nego sia singolare imbattersi in simili location e in altrettanti attori e staff. Diciamo che nella mia realtà capita meno spesso, anche se abbiamo luoghi straordinari che non hanno bisogno di granché per far da sfondo a scene cinematografiche e non mi riferisco solo a grandi realtà storiche ma anche piccoli gioielli nascosti nelle periferie.Mi affascina non poco la trasposizione di una storia scritta in immagini, al pari di un testo che si compone in musica, parole ed immagini.Spesso proprio queste ci hanno invogliato a riflettere sul presente, sul possibile futuro o ci hanno dato uno spaccato di epoche contribuendo a capirne il senso.Nella mia gioventù ho provato l'esperienza del futuro e nella mezza età il Canada, che ha rappresentato
l'incontro tra il passato ed il futuro.Infatti accanto alla nuova downtown, allo skytrain, a negozi come il Future Shop, ricco di novità elettroniche, un porto e un centro congressi all'altezza del luogo, esiste la periferia più vivibile, fatta di paesaggi ampi e simili a ciò che il Canada promette e mantiene e che più assomiglia a quello che mi aspettavo.Avrei voluto viverlo di più e vedere il mutare della sua natura con l'arrivo della bella stagione.È stato,per certi versi, come rivivere immagini, spezzoni di vita infantile e non mi vergogno a dire che avrei desiderato conoscere i dintorni per rendermi conto della varietà del suo paesaggio.
Tutto quello che mi piace era lì, l'oceano con le sue banchine, Stanley Park che se pur di dimensioni appropriate alla vastità del paese, mi ricordava la cura dei parchi inglesi, un centro con offerte per ogni tasca, mondi che ho sfiorato e che potevo incontrare nuovamente si offrivano in
successione, dal centro alla periferia.Ho avuto la sensazione che quel luogo fosse il sunto dei miei viaggi, come se all'improvviso si componessero tanti vissuti ed io potessi nuovamente rivivere e forse anche scegliere. Non so nemmeno come spiegarti quel che ho provato, finita per caso in un luogo ricco di spunti, come camminare nel mondo in un giorno solo.Il mio passato,vissuto in un presente proiettato al futuro delle possibilità,questa sensazione forte mi è rimasta addosso ed a volte ,anzi, spesso,mi fa dolore, come se il mio privato non potesse avere una nuova chance.Se riuscissi a spiegarti questo, sarei in grado di svelarti l'alchimia della vita che hai il diritto di scoprire da solo, un passo dopo l'altro. Io ancora sto cercando di decifrare il senso di quel viaggio che ha aperto involontariamente una ferita che non si rimargina più e questa è l'unica certezza che mi accompagna, un po' come se ti mostrassero il bello che ha da venire ma tu fossi destinato ad un altro luogo.È una sensazione che ti auguro di non vivere mai perché lascia segni indelebili nel cuore di chi sa cosa significa sentimento e razionalità.Credo di far parte di quella categoria di persone che augura a tutti una seconda chance ma non l'aveva messa in conto per sé e quando l'ha incontrata,l'ha riconosciuta subito ma ha dovuto rinunciarci con un dolore così grande,che nemmeno il fisico ha retto Non credo sia necessario andare lontano, ognuno può arrivare in un luogo che meglio lo rappresenta e trarre spunto da quello per scegliere quale aspetto della propria vita valorizzare. Faccio davvero molta fatica a spiegarti questo concetto perché è un po' come fare molti lavori e arrivare all'ambita occasione di un posto che te li offre tutti, sollecitando il tuo entusiasmo e soprattutto l'opportunità di mettere a frutto tutto lo scibile acquisito, solo che si tratta del tuo privato ed è come cercare di spiegarti il mistero della vita.Rischierei di confonderti, o meglio di darti la
soluzione senza spiegarti i passi del procedimento...Posso solo dirti che rassomiglia vagamente al percorso della saggezza che quando è compiuto, non hai più tempo per metterla in pratica e puoi solo cercare di snocciolarla per offrirla come fosse cibo di tutti i giorni e gioire quando occasionalmente vedi che se ne coglie il senso.Forse ti farà sorridere il mio discorso se lo valuti solo per l'età, poiché 50 non è un gran vissuto, ma se lo rapporti all'intensità e alla passione profusa,alle avversità incontrate e ai modi di vita che ho avuto il privilegio di conoscere, capirai quel che intendo. Tutto è sapere, alcuni concetti ti vengono impartiti altri li impari nella pratica,non c'è molta differenza se non nella dimestichezza che la pratica ti insegna.Questo è l'allenamento.
Vorrei davvero avere la facoltà di vederti nel futuro, osservare con i tuoi occhi il divenire del mio presente perché tu sei la testimonianza reale del domani.Superfluo augurarti salute in abbondanza, memoria quanto basta per non scordarti mai da dove vieni, volontà e spirito di sacrificio, altruismo e generosità e una quantità di fortuna che ti assista nella prima opportunità e magari te ne riservi una seconda, come spesso succede a chi non smette di crederci.Dato il periodo natalizio che incombe, questo è una specie di augurio ( logorroico dirai tu ) che ti porgo, nella certezza che a volte ti annoierà, altre ti farà sorridere, magari ti apparirà sterile e totalmente inutile, a seconda della tua età, ma di certo susciterà una reazione e spezzerà la cortina di indifferenza che si crea tra generazioni diverse.
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