Scritto da © giuseppe pittà - Mer, 09/11/2011 - 17:00
ho baciato più forte
stanotte
smarrendo sonno e sole
ho stretto l’amore
di vetro e vetriolo
soffocandolo del mio gioco alla morte
nell’urlo conclusivo
ho concluso
di una buona vittoriosa salvezza
o forse della più dolce tra le sconfitte
ho amato il tuo bisogno che passa
sistematicamente dal mio
in una vogliosa ghigliottina di speranza
per mille teste e desideri
recisi
caduti
alla rinfusa nelle ceste rivoltose
così poco rivoluzionarie
per un futuro senza più teste
dicono
ma almeno con ambigue soluzioni
di una più malata decisione democratica
però ho baciato
ho baciato più forte
prigioniero di lenzuola e serpenti
sussurrando sciocchezze amorose
alla punta del coltello
con le voglie di un vecchio satiro
dove perdo e riperdo
odiando amando
con le prospettive concrete
di un disegno troppo solitario
per essere davvero il nostro manifesto
dipinto sul cielo
della camera di tortura del nostro
finalmente sgangherato ultimo amore
stanotte
smarrendo sonno e sole
ho stretto l’amore
di vetro e vetriolo
soffocandolo del mio gioco alla morte
nell’urlo conclusivo
ho concluso
di una buona vittoriosa salvezza
o forse della più dolce tra le sconfitte
ho amato il tuo bisogno che passa
sistematicamente dal mio
in una vogliosa ghigliottina di speranza
per mille teste e desideri
recisi
caduti
alla rinfusa nelle ceste rivoltose
così poco rivoluzionarie
per un futuro senza più teste
dicono
ma almeno con ambigue soluzioni
di una più malata decisione democratica
però ho baciato
ho baciato più forte
prigioniero di lenzuola e serpenti
sussurrando sciocchezze amorose
alla punta del coltello
con le voglie di un vecchio satiro
dove perdo e riperdo
odiando amando
con le prospettive concrete
di un disegno troppo solitario
per essere davvero il nostro manifesto
dipinto sul cielo
della camera di tortura del nostro
finalmente sgangherato ultimo amore
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