Scritto da © Franca Figliolini - Sab, 21/07/2012 - 08:39
Come quando di notte cala lo sguardo
inquieto sulla perdita del confine
tra cosa e cosa, muto sguardo di nera
consistenza, che cerca luce là dove
esiste solo il nulla, così io vago,
i capelli sciolti sulle spalle, neri
raggi, passo dopo passo percorrendo
il consueto ciclo sul marmo freddo,
cedendo sempre al pathos dell'insonnia.
Vorrei una lama che colpisca, laceri
infine la trama d'ombra, bianca lama
d'acciaio, pensiero rapido e feroce
come l'amore, che di notte, talvolta,
sorge improvviso, paradosso lucente.
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