Scritto da © Gino Soloperte - Gio, 05/05/2011 - 16:31
Cara amica, come ti avevo accennato ho salvato la nostra conversazione, l’ho sistemata in modo che sembri un dialogo, fatto come si fa tra amici seduti al tavolo o passeggiando per la strada.
Perché? ……capirai.
Tu mi dicevi che ricordi il “succo” delle conversazioni in chat.
Vero, lo credevo anche io, infatti se è vero che in chat si intuisce ili senso della discussione (succo), l’anima()di una persona difficilmente viene percepita ed è anche vero che, è come stare su un palcoscenico, oppure seduti su una poltroncina di un teatro di terzo ordine, dipende dallo stato d’animo con il quale il soggetto, attore o spettatore, si approssima alla rappresentazione”.
Io ho preso questa abitudine, salvare alcune delle conversazioni, rileggerle non appena posso e comunque, sempre, prima di prendere una decisione importante sull’impronta da dare al rapporto con quella determinata persona alla quale mi espongo.
Questo perché anche io recito a soggetto.
C’è da dire, a mia generosa discolpa, che sono molto spontaneo, in genere recito me stesso, ma questo riguarda solo me, a riguardo invece dell’”utente” interessato. Da positivo, sono portato a percepire, inizialmente, tanta positività, un mix di curiosità e simpatia, che poi man mano, scema più o meno subito, con la delusione reciproca seguita dall'inevitabile "ignore".
Intuisco ora (pessimisticamente) che forse non leggerai tutta la conversazione, perché tu dai tutto per scontato, sei ferma sulle tue convinzioni, hai per assunti tante ombre, dettate dalla esperienza in chat e prima ancora dalla tua vita reale sicuramente, ma a riguardo e conforto, ti voglio riportare poche righe di una mia riflessione :
Sentirsi elencare scientificamente, obbiettivamente e senza dolo, i propri difetti può essere edificante, perche vengono scalfite ed evidenziate le incrostazioni, indotte per via genetica e/o acquisite per il percorso di vita effettuato.
Se si è capaci di liberarsene, quindi alleggeriti, siamo restituiti alla naturale e primitiva esistenza e, nel caso di carenze costitutive, arginare, rafforzare le ns. difese e quindi migliorarci.
Con la lettura di queste poche righe, se riesci a spogliarti di pregiudizi e dagli effetti di precedenti conversazioni, come sai fare quando lo vuoi, cerca il filo di tutte le nostre conversazioni, che, purtroppo da umani, siamo costretti a piegare per non apparire semplici od addirittura banali.
Le nostre conversazioni in chat sono rappresentazioni o manifestazioni spontanee?
Sulle mail è più difficile recitare, ma pure sempre possibile.
Ma chi realmente siamo e cosa ci proponiamo di essere in definitiva?
a me piace la figura dell’aquilone, di cui vedi la struttura ed i colori in trasparenza, anche perche, se relativamente libero, è trattenuto da un filo e quel filo è sempre teso, dritto, ricorda però che è colorato per essere guardato sia dal basso che dall’alto.
Gino Soloperte
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