La poco divina commedia di Kim

Oggi, sugli schermi di tutto il sistema solare, il più grande spettacolo del mondo: la comica finale di un dittatore: il più spassoso, tragicomico, esilarante funerale che abbiate mai visto. Tra due ali di folla, inondata di lacrime come se una tempesta di cipolle si fosse abbattuta sui loro occhi, procedeva issata su una limousine come un’insalata di pollo su una graticola, la salma insaccata di Kim-Jong II, dittatore crudele fino alla burla del Nord-Corea.

La pagliacciata ha toccato il clou quando un’altra limousine ha fatto da passo d’onore al corteo. Sul suo tetto campeggiava la gigantografia del faccione suino del despota-maiale, rotondo, rubicondo, sorridente. che con la sua espressione da giocondo pizzicagnolo formava un irresistibile contrasto con l’intonazione funebre sia della musica che dell’isteria collettiva della folla che incorniciava la processione.
Non credo si sia mai visto al mondo, da che ci sono sopra, uno spettacolo più marziano di questo. Ci vorrebbe Orson Welles a propinarci quest’altra “guerra dei mondi”, ove i marziani sono tramutati in marionette ridicole, che vogliono sì  distruggere lo stesso il mondo, ma con una farsa, non con una tragedia.