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Transumanza !!

Una Transumanza Fonte Wikipedia.jpg
La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure (nella stagione invernale) o viceversa (nella stagione estiva) percorrendo le vie naturali dei tratturi.
 
Etimologia
 
La parola "transumanza" deriva dal verbo transumare, ossia "attraversare", "transitare sul suolo". Il verbo è costituito con l'accostamento del prefisso latino trans che vuol dire "al di là" "attraverso" e della parola latina humus che vuol dire "suolo" "terreno".
Un'alternativa e più complessa etimologia è stata proposta per spiegare la parola: si riferisce all'accadico taru ("andare attorno", "girare", "volgersi", "andare e tornare"), accadico ummanu ("popolo", "nazione", "gente", "uomini") e il pronome indicativo accadico anaforico ša, aramaico zi ("quello").
 
Il più antico cammino della transumanza pare sia quello della val Senales, in Alto Adige, risalente alla preistoria.
 
Descrizione
Terminologia
 
Per descrivere le fasi in cui si compiono gli spostamenti che danno luogo alla transumanza si usano i termini di: "monticazione" e "demonticazione".
 
Con monticazione, parola che deriva dal verbo monticare, s'indica la fase iniziale della transumanza, che si compie nel periodo primaverile, quando avviene il trasferimento degli armenti e dei pastori dalle zone di pianura ai pascoli di alta quota e ha inizio l'alpeggio.
Con demonticazione si definisce il successivo trasferimento inverso che, nel periodo autunnale, riporta gli animali e i pastori dai pascoli in quota a quelli di pianura nella fase di discesa successiva al periodo estivo dell'alpeggio.
 
Tale usanza nei secoli scorsi condizionava pesantemente la vita del pastore, che non poteva contare sulla presenza delle strutture tipiche dell'allevamento moderno, quali la stalla e gli impianti di foraggiatura, mungitura e refrigerazione del latte.
Laddove ancora praticato, il trasferimento degli animali avviene oggi spesso attraverso l'autotrasporto utilizzando appositi autocarri, almeno là dove questo è possibile ed economicamente conveniente.
 
In Italia
 
In Italia questa antica usanza prese le mosse principalmente a partire dall'Appennino abruzzese, volgendo sia verso la Maremma toscana e laziale (i resti di un antico tratturo si trovano nei pressi di un guado del Tevere, tra Fiano romano e Passo Corese a nord di Roma) sia soprattutto verso il Tavoliere delle Puglie. Consisteva nel trasportare ("transumare", appunto) gli animali dai monti abruzzesi e molisani, ai ricchi pascoli della Maremma e del Tavoliere. Nel meridione, in particolare, l'importanza economica di tale attività era tale da essere gestita da due specifiche istituzioni del Regno di Napoli: la Regia dogana della mena delle pecore, con sede a Lucera e poi a Foggia, e la Doganella d'Abruzzo.
 
Dopo il 1447 divenne la principale fonte economica per molti paesi abruzzesi e tale rimase fino alla fine del 1800. Gli Aragonesi vollero far sviluppare l'industria della lana, ma i risultati attesi da Alfonso d'Aragona non furono raggiunti e l'industria della lana del Regno di Napoli non riuscì a competere con quella della Spagna, delle Fiandre, dell'Inghilterra. In queste nazioni, oltre allo sviluppo dell'allevamento ovino, si puntò sullo sviluppo dell'agricoltura, cosa che non venne fatta nel territorio del Regno di Napoli, causando un ritardo nello sviluppo locale.
 
A riprova della rilevanza di tale pratica nell'economia e nella società, è stato calcolato che nella metà del XV secolo non meno di tre milioni di ovini e trentamila pastori percorressero annualmente i tratturi e che l'impatto che la pastorizia esercitava era tale da fornire sussistenza, direttamente o indirettamente, a metà della popolazione abruzzese. Nel XVII secolo i capi coinvolti erano circa cinque milioni e mezzo.
 
Questo trasferimento avveniva alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone adatte a passare l'inverno con il bestiame e dove poter trovare dei pascoli in grado di sfamare le enormi greggi. All'inizio di una nuova stagione calda, si transumava nuovamente verso i pascoli più freschi del Molise e dell'Abruzzo, prendendo il nome di monticazione.
Tutto ciò avveniva tramite dei sentieri assai larghi, detti tratturi, forniti di diramazioni longitudinali (i tratturelli) e trasversali (i bracci). Il viaggio durava giorni e si effettuavano soste in luoghi prestabiliti, noti come riposi o "stazioni di posta".
 
Con l'Unità d'Italia i contadini poterono riscattare i terreni dedicati ai pascoli e dedicarli alla coltivazione. Questo portò alla diminuzione dell'economia legata alla transumanza, per i pastori fu un duro colpo e molti di loro furono costretti a emigrare in altre parti del mondo.
Con l'avvento della moderna zootecnia e l'allevamento intensivo direttamente negli allevamenti l'attività di transumanza si è fortemente ridotta. Al giorno d'oggi è praticata soltanto in limitate zone italiane, specialmente in alcune località alpine e prealpine della Valle d'Aosta, del Piemonte, della Liguria, della Svizzera italiana, dell'Altopiano di Asiago, della Lessinia, del Trentino, dell'Alto Adige e della Carnia, in altre appenniniche del Molise, dell'Abruzzo (principalmente verso il Tavoliere o l'Agro Romano), della Campania, della Puglia e del Lazio, nonché in Sardegna dai pastori di Villagrande e Arzana. In Sicilia viene ancora praticata nella zona delle Madonie, a Geraci Siculo. La terza domenica di maggio è la data in cui si sgavita a muntagna, cioè si rendono disponibili alle greggi i pascoli estivi del Demanio Montagna del comune di Geraci Siculo. Gli animali, provenienti dai vari pascoli di collina o pianura, attraversano per un intero giorno l'abitato di Geraci Siculo per trascorrere il periodo estivo in zona montana.
 
 
Fonte Wikipedia

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