Scritto da © Stefania Stravato - Gio, 17/11/2011 - 18:58
Queste che, come gigli — sull’acqua la brezza trascina,
laggiù, di china in china, — quasi a remoti esigli
nubi, non forse un poco — son terra dell’anima tua,
4che il sole colla sua — rapì, malìa di fuoco?
Queste che, come gigli — sull’acqua la brezza trascina,
laggiù, di china in china, — quasi a remoti esigli
nubi, non forse un poco — son terra dell’anima tua,
4che il sole colla sua — rapì, malìa di fuoco?
Diffusa Ella per mille — torrenti nei gorghi del mare,
dentro le conche chiare — dei laghi, e nelle stille
delle rugiade, o arcana — sopita negli antri, languìa
8Ella di nostalgia — come un’anima umana.
Per i profondi cieli, — gli ignoti orizzonti, gli elisi —
tutto quanto ha sorrisi — e tutto quanto ha veli...
E si lasciò rapire — da un raggio, s’appese ad un lembo
12di brezza errante, e in grembo — le si disciolse in spire.
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