Scritto da © maria teresa morry - Mar, 18/09/2012 - 11:21
Ieri i giornali cittadini riportavano in rilievo una notizia che non avrei mai voluto leggere. Ligia ad un'ordinanza che fa divieto in Piazza San Marco di svolgere una qualsiasi attività anche artistica, privi di autorizzazione , la Polizia Locale ha sequestrato ad un poeta di strada i foglietti contenenti le proprie poesie , foglietti che il poeta distribuiva gratuitamente tra la gente. Si tratta di un poeta di origine sarda, girovago da decenni , che vive portando in giro le proprie poesie, regalandole alla gente. Non chiede elemosina, non è un accattone. Forse i Vigili, insospettiti dagli abiti poveri e trasandati, lo avranno preso per uno dei tanti che vive di questua. Fatto sta che la cosa ha suscitato enorme scalpore, al punto che sono state fatte scuse formali al povero poeta ed il vice Sindaco è intervenuto per chiarire l'episodio, che certo non depone per la tolleranza e il senso di accoglienza di una città internazionale come Venezia. La cosa mi ha fatto riflettere: tempi duri per i poeti, non solo perchè la poesia " non vende" e interessa pochissimo il mercato editoriale ( rispetto a tanti scadenti e banali romanzi che comunque vengono pubblicati) , ma soprattutto perchè non è nemmeno intesa come " una libera offerta" che si possa fare allo spirito...Un uomo che regala i propri versi ai passanti, alla Burocrazia pare " strano"....