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Tempi duri per i poeti. Storia di un poeta di strada.

Ieri i giornali cittadini riportavano  in  rilievo  una notizia che non avrei mai  voluto leggere. Ligia ad un'ordinanza che  fa divieto in  Piazza  San Marco di svolgere una qualsiasi attività anche artistica, privi di  autorizzazione , la Polizia  Locale  ha sequestrato ad un poeta di strada  i foglietti contenenti  le  proprie poesie ,   foglietti che il poeta distribuiva gratuitamente tra la  gente. Si tratta di  un poeta di origine sarda,  girovago  da decenni , che vive portando in  giro   le proprie poesie, regalandole alla  gente. Non  chiede elemosina, non è un accattone. Forse i Vigili, insospettiti dagli  abiti  poveri e  trasandati,  lo avranno preso per uno dei tanti che vive di questua. Fatto sta  che la cosa ha suscitato enorme  scalpore, al punto che sono state fatte  scuse formali al povero poeta  ed il  vice Sindaco  è intervenuto per chiarire l'episodio, che certo non depone  per la tolleranza e il senso di accoglienza  di una  città internazionale come  Venezia. La cosa mi ha fatto riflettere: tempi duri per i poeti,  non solo perchè la poesia  " non  vende" e interessa pochissimo il mercato editoriale ( rispetto a  tanti  scadenti e  banali romanzi che comunque  vengono pubblicati) , ma soprattutto perchè non  è nemmeno intesa come  " una libera offerta"  che si possa  fare allo spirito...Un uomo che regala i propri  versi ai passanti,  alla  Burocrazia pare " strano"....

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