Scritto da © maria teresa morry - Lun, 06/05/2013 - 10:25
Non c'è soltanto il Presidente Boldrini ad essere oggetto di assurdi ed incresciosi attacchi personali, di stampo chiaramente intimidatorio e criminoso. Pare che la prassi di minacciare pesantemente on line le persone che si espongono pubblicamente in attività politica cominci a prendere piede e la cosa si appalesa seria. A Venezia, una persona come Gianfranco Bettin, assessore al Comune di Venezia ,da decenni impegnato nelle politiche sociali, soprattutto in merito alle necessità di certune problematiche di zone degradate del Comune, ha subito l'ennesimo vile attacco personale. E questa volta in relazione alla sua battaglia contro lo spaccio di stupefacenti a Marghera, dove la situazione è molto pesante. Egli dapprima ha subito esplicite minacce di morte dirette anche contro la di lui madre, inferma . E successivamente un certo soggetto, on line, ha esaltato tali minacce ed auspicato che le stesse vadano a buon fine. Bettin ha provveduto a denunciare l' autore dei post , apparso in un sito web. L'Assessore ha precisato che la sua reazione di denuncia all'Autorità Giudiziaria non ha nulla a che vedere con la censura o il non rispetto della libertà d'opnione. La notizia è leggibile sul sito VeneziaToday. Ed infatti occorre sia ribadito che il web non può diventare il luogo dello scatenamento della violenza e dell'abuso verbale, dell'insulto gratuito che, in quanto tale, non ha assolutamente nulla a che vedere con il diritto di critica o di opinione. La sensazione che anch'io percepisco leggendo certi blog è che molti utenti di internet ritengano ammissibile, giustificabile e persino motivato infierire fino al reato ( i più frequenti diffamazione e minaccia aggravata). Questa, a mio parere, è la nuova frontiera della battaglia di civiltà da intraprendere nella comunicazione on line.
Aggiungo , anche se la precisazione mi sembra di troppo, che non sono soltanto i politici o chiunque svolga un'attività con risonanza pubblica ( un artista, un intellettuale ecc.) a dover essere tutelati da tale situazione oramai attestata nel web. Si pone concretamente il problema di come la comunicazione on line debba, nei confronti di chiunque, mantenersi entro limiti tollerabili, al di là della critica, della satira e del dissenso che ciascuno può voler esprimere.